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MAURIZIO GASPARRI VICE PRESIDENTE SENATO FI
“Dopo aver letto il comunicato stampa diffuso da Maurizio Gasparri sul processo per l’omicidio del carabiniere Cerciello, abbiamo avuto conferma del fatto che, purtroppo, non sempre chi parla sa di cosa parla”. A dirlo è il presidente della Camera penale di Roma, Gaetano Scalise, che con una nota del direttivo commenta l’iniziativa del senatore azzurro. Il quale, “indignato” per la decisione dei giudici, ha chiesto a Via Arenula un’ispezione sulla Corte di Assise di Appello di Roma che ha disposto gli arresti domiciliari per Natale Hjorth, uno dei due giovani americani condannati per l’omicidio del vicebrigadiere.
Per i penalisti quelle di Gasparri “sono parole, ad esser benevoli, sgrammaticate. Politicamente, perché incitano istinti collettivi alimentati da narrazioni false e arrembanti portate avanti per acchiappare like o raccattare voti (o almeno provare a non perderne). Istituzionalmente, perché il suo intervento, accomunato a pochi altri, segna l’esondazione della voce politica su un terreno che non le appartiene, quello giudiziario, e dal quale, per preservare gli equilibri della democrazia, farebbe bene a restar lontano. Umanamente, perché il senatore cavalca con poca dignità il dolore di una famiglia e ignora, insieme al diritto, anche la caratura morale ed umana dei magistrati della Corte capitolina e nemmeno immagina l’indicibile peso dell’imperativo di adottare le decisioni che si reputano giuste, per quanto possa costare”.
Ma l’intervento del senatore di Forza Italia – conclude la nota – appare fuori luogo anche “giuridicamente”. Perché Gasparri “ignora gli atti del processo e prima ancora le norme che hanno guidato le decisioni della Corte, arrivando a ritenere che la misura cautelare possa dipendere in qualche maniera dall’avvenuto risarcimento e che, quest’ultimo, possa imporsi prima che la sentenza diventi cosa giudicata. Ciò che indigna, mortifica, offende, dunque, non è la decisione della Corte, che se errata potrà essere sottoposta ad un nuovo scrutinio semplicemente usando quegli stessi strumenti del diritto che il senatore sconosce, ma le parole del senatore Gasparri che, in un solo colpo – qui gli va dato atto – inanella una serie, stavolta si, di gravi imprecisioni”.