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IL DISCORSO AI SUDDITI
Ha vissuto all’obra della madre per decenni: discreto, colto e “distaccato”. Ma Carlo, il nuovo Re, potrebbe stupire il mondo.
HA VISSUTO ALL’OMBRA DELLA MADRE ELISABETTA ED È IL SOVRANO PIU’ ANZIANO A SALIRE SUL TRONO BRITANNICO
Il 26 gennaio del 1994 il principe Carlo stava tenendo un discorso a Sidney per celebrare la festa nazionale australiana quando David Kang, un cittadino cambogiano, sbuca dal nulla e gli spara tre colpi di pistola prima di venire tardivamente immobilizzato dalla sicurezza.
L’erede al trono di Inghilterra rimane illeso perché il revolver era caricato a salve ma a stupire tutti i testimoni è stata la sua reazione: mentre intorno si scatena il panico tra urla e fuggi- fuggi lui resta impassibile, neanche un sopracciglio inarcato o una piccola smorfia a scurire il volto. Grande sangue freddo o stralunata incoscienza?
L’impressione è che fin dalla nascita Carlo abbia vissuto in una bolla, distante dal pathos del mondo, dal fragore delle cose, via dalla pazza folla. Una bolla in cui per decenni ha atteso e allo stesso tempo temuto di indossare la corona, una vita da dilettante nell’ anticamera reale trascorsa all’ombra della madre, diventando il più longevo king in waiting ( re in attesa) e il più anziano sovrano a ricevere l’investitura.
Ora lo attende la sfida più complessa e più dura, traghettare la monarchia britannica nella modernità e soprattutto provare a riempire l’enorme vuoto lasciato da Elisabetta II, regina dal carisma tranquillo ma granitico, amatissima dai propri sudditi ma anche icona globale e monumento della storia contemporanea.
Non ha mai goduto di buona stampa Charles Philip Arthur George, martoriato dal gossip vorace del tabloid, che hanno sezionato la sua vita privata con il microscopio, il matrimonio infelice con Diana Spencer di cui non era abbastanza innamorato per soddisfarne i desideri, le seconde nozze con la divorziata Camilla Parker Bowels ( oggi Camilla Shand) che amava fin dalla gioventù, costruendo un’immagine pubblica quasi grottesca, allontanandolo dalle grazie del popolo, per lo più oggetto di sarcasmo e di crudele ironia come soltanto i britannici sanno fare. Il principe un po’ tonto e un po’ allupato, rimasto a settant’anni suonati un eterno ragazzone, annoiato e distante, vagamente ridicolo con quel portamento da bellimbusto stempiato e il colorito rubicondo.
Anche ora che è diventato Carlo III d’Inghilterra le malignità si sprecano, per la narrazione nazionalpopolare è solo un re per caso, un re di passaggio, tutti aspettano l’entrata in scena del carismatico figlio William, alcuni suggeriscono persino che rinunci al trono perché il monarca non è un mestiere che fa per lui, perché non sarà all’altezza, unfit.
«Povero Carlo!», dice poi chi gli vuol bene ma in fondo non scommetterebbe un penny sul suo regno.
Fin dalla prima infanzia il principe Carlo di Galles è stato trattato con sufficienza, specialmente dalla madre Elisabetta, con lui fredda e anaffettiva anche prima che diventasse regina. Quando sale al trono ha tre anni e non la vedrà molto, lei è spesso all’estero, a incontrare i capi di stato stranieri, a visitare le ex colonie del Commonwealth, soprattutto a trascorrere il tempo com il matrito Filippo, luogotenente di marina a Malta. Di lui e della sorella Anna si occupano le governanti in un limbo di noia, cerimonie e attività sportive altolocate come il Polo che in gioventù è uno dei suoi pochi divertimenti. A vent’anni è un giovanotto dall’aria già invecchiata che inizia a perdere i primi capelli iscritto all’università di Cambridge prima di prestare servizio in marina come il papà Filippo. A ma molto le ragazze, questo è certo, e la sua biografia racconta di decine di avventure negli anni del college e poi dopo i trent’anni la folgorazione per Camilla, colta e intelligente che ama il vino e le sigarette e alle spalle vanta già un divorzio. La famiglia non accetterebbe mai quella relazione e la dirotta verso la giovanissima Diana Spencer. Lui accetta per senso del dovere: si sposano nel 1981, Diana ha appena compiuto vent’anni. Si lasceranno ufficialmente nel 1996 dopo 15 anni di reciproca frustrazione tra le crisi depressive di lei e i tradimenti di lui che continua a vedere Camilla di nascosto. L’anno successivo Diana muore nel celebre incidente automobilistico sotto il ponte dell’Alma a Parigi, un evento drammatico che renderà Carlo ancora più lontano dai suoi futuri sudditi che indirettamente lo ritengono responsabile di quel tragico epilogo. Ci sonio voluti anni per ritrovare se non altro una benevola neutralità da parte dei britannici.
Che sovrano sarà Carlo III?
Elisabetta II nel suoi settant’anni di regno non si è mai espressa praticamente su nulla, non ha mai preso una posizione politica o sostenuto un partito o una campagna pubblica, una regina silenziosa restata fedele alla consuetudine istituzionale di “suggerire, incoraggiare, mettere in guardia” senza entrare nel merito delle questioni.
Carlo non è così, già dai primi anni 80 sostiene la causa ambientalista, si è schierato contro l’uso dei pesticidi in agricoltura, ha criticato l’adozione delle coltivazioni Ogm, ha sostenuto la filiera degli alimenti biologici e la creazione di orti urbani trasformando il suo giardino in un paradiso per i botanici, una pulsione fortissima per l’ecologia non sempre sostenuta dalla conoscenza scientifica ( è fautore della “medicina alternativa”) ma alimentata da sincera passione.
Da lui non ci si aspetta molto, ne i media d’oltremanica né i suoi disincantati sudditi pensano che lascerà il segno, sarà un regno di transizione, dicono. Ma la storia quasi mai segue il corso delle previsioni e Carlo III di Inghilterra potrebbe stupirci tutti, Anche perché non ha nulla da perdere.