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«Costringere una bambina o una ragazza a sposarsi contro la sua volontà, in Italia o all'estero, sarà reato come già in tutta Europa. E' il risultato di una lunga battaglia per sostenere l'integrazione delle giovani immigrate che vogliono vivere secondo le nostre leggi e i nostri valori. Dedico questa vittoria alla memoria di Farah e di Sana, uccise dai loro parenti perché volevano vivere libere». Solo le parole della vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, che ieri ha presentato l'emendamento in materia al Codice Rosso.
«Ringrazio le colleghe che si sono battute in Commissione giustizia e sono soddisfatta perché, come accadde per la legge sullo stalking esattamente 10 anni fa, abbiamo costruito uno schieramento trasversale.
Con questo stesso spirito, grazie al nostro emendamento, gli affidatari di orfani di femminicidio hanno finalmente ottenuto il sostegno, anche economico, cui hanno pieno diritto. Ora ci auguriamo che il Senato proceda rapidamente e poi vigileremo perché l'esecutivo approvi subito i decreti attuativi indispensabili per far arrivare davvero i soldi alle famiglie», ha concluso.
Carfagna ha poi affrontato il tema della castrazione chimica: «sono battaglie che non fanno onore a questo Parlamento in quanto sono propagandistiche, perché l’emendamento della Lega altrimenti sarebbe stato incostituzionale - prevedeva fosse volontaria, reversibile e subordinata alla sospensione condizionale della pena.
Insomma», ha proseguito la parlamentare azzurra, «propaganda allo stato puro e fare propaganda sulla pelle delle donne è un qualcosa che io ritengo veramente ignobile. Archiviamo questa pagina, guardiamo alle cose positive che ci sono nel provvedimento» sul «Codice rosso», ha concluso Carfagna.