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L’ufficio di presidenza della Commissione Giustizia della Camera ha deciso di incardinare da domani l’iter della proposta di legge di “Nessuno tocchi Caino” presentata da Roberto Giachetti di Italia Viva, volta a ridurre il sovraffollamento carcerario: lo ha reso noto proprio la presidente dell’associazione radicale, Rita Bernardini.
La proposta prevede di aumentare i giorni di liberazione anticipata, già previsti dall’ordinamento penitenziario, da 45 a 75 per quei detenuti che in passato l’abbiano già ricevuta per il loro buon comportamento. Inoltre, la proposta di legge prevede la riforma organica dell’articolo 54 della legge 354/75 sulla liberazione anticipata con l’aumento per il futuro da 45 a 60 giorni con una semplificazione della procedura di concessione.
Bernardini e Giachetti, che a sostegno di questa proposta hanno condotto uno sciopero della fame giunto al 23esimo giorno, nell’ambito del Grande Satyagraha 2024, hanno dichiarato: «Mentre dalle carceri continuano a giungere notizie drammatiche come quella del suicidio verificatosi nel carcere di Terni, il 18esimo dall’inizio dell’anno, con un aumento di più di 400 detenuti al mese, constatiamo il primo successo del Grande Satyagraha a cui hanno dato corpo centinaia di cittadini anche detenuti. Diamo atto, tanto alla maggioranza quanto all’opposizione, di aver voluto riconoscere e affrontare il problema del sovraffollamento carcerario considerato dalla Corte Edu come causa di trattamenti inumani e degradanti. Per questo, e proseguendo il dialogo con le istituzioni, sospendiamo, per il momento, il nostro sciopero della fame mentre il Grande Satyagraha di Nessuno tocchi Caino prosegue per il raggiungimento dell’obiettivo».
Sempre per rimanere in tema di esecuzione penale, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ha reso nota la visita presso la propria sede del procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri. L’incontro – si legge in una nota - «si inserisce nella cornice della più ampia collaborazione istituzionale proficuamente avviata dal Garante nazionale nei giorni scorsi anche con le Autorità della Regione Campania. La riunione tra il procuratore di Napoli e il Collegio del Garante ha toccato quindi i temi dell’esecuzione penale ed alcune questioni riguardanti le strutture penitenziarie del territorio di comune competenza, in particolare si è sottolineata la necessità di intervenire sulla situazione sanitaria in carcere, di programmare azioni volte a ridurre il disagio anche psichico delle persone detenute e di lavorare, insieme all’Amministrazione penitenziaria, sulla prevenzione del rischio suicidario».