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In un momento in cui al centro del dibattito politico c’è il disagio giovanile e il contrasto alla violenza perpetrata dai minorenni, è stata approvata all’unanimità alla Camera dei Deputati la proposta di legge per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, che reca la prima firma di Devis Dori (Avs), il quale da anni in Parlamento si batte per un potenziamento della normativa antibullismo.
Nelle Commissioni congiunte Giustizia e Affari Sociali i deputati hanno lavorato incessantemente per sette mesi per comporre un testo condiviso da tutte le forze politiche e, alla fine, il lavoro ha portato i suoi frutti. «La proposta di legge approvata alla Camera rappresenta un ulteriore intervento verso una più ampia disciplina, che certamente ci permette di dotarci della più completa normativa antibullismo d’Europa. Proprio nella settimana in cui ricomincia l’anno scolastico è un bel messaggio che il Parlamento lancia di attenzione nei confronti di questo dramma sociale, che tocca da vicino quasi un ragazzo su due, con un’età sempre più bassa. L’auspicio ora è che la proposta di legge possa avere un iter veloce al Senato, in modo da poterla approvare prima possibile in via definitiva», dice il parlamentare.
La proposta di legge è stata dedicata a Willy Monteiro Duarte, proprio in occasione del terzo anniversario (6 settembre 2020) della sua uccisione a calci e pugni per aver difeso un amico durante una lite. La legge 71 del 2017, che attualmente si occupa solo di cyberbullismo, viene estesa anche al bullismo, anche in considerazione del fatto che è ben più diffuso del primo ed estremamente insidioso, perché passa sotto traccia.
Ogni Istituto scolastico deve adottare un codice interno per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo; si riconosce l’importanza di prevedere e incentivare l’istituzione negli istituti scolastici di servizi di sostegno psicologico agli studenti; viene creato un nuovo strumento chiamato “Progetto di intervento educativo” predisposto dal Tribunale dei minorenni, a fronte di condotte aggressive, anche in gruppo, anche per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose ovvero lesive della dignità altrui.
Trattandosi di “misure amministrative” del Tribunale per i minorenni e non “sanzioni penali” sono misure applicabili anche ai minori di 14 anni d’età. Quindi, non c’è una “condanna” in senso stretto, ma un percorso da dover intraprendere. Le misure amministrative del Tribunale per i minorenni, prevedono possibili percorsi di mediazione, con il coinvolgimento della vittima nella misura in cui lo sceglie liberamente, rappresentando così il giusto equilibrio tra prevenzione e contrasto del bullismo.
Per la capogruppo M5S in commissione Giustizia alla Camera Valentina D'Orso, «nel decreto Caivano del governo non c'è niente per la prevenzione e il recupero dei minori. Così non si va da nessuna parte. Per fortuna alla Camera abbiamo approvato la proposta di legge su bullismo e cyberbullismo. In questa pdl riscriviamo le misure rieducative del tribunale per i minorenni, un formidabile strumento che consente di intercettare per tempo i primi segnali di devianza o disagio e di intervenire per portare i ragazzi e le ragazze dentro un percorso di recupero».