Diplomazia ferma. Rottura totale Usa- Russia E Zelensky chiede la mediazione del Papa

Arobabilmente ha ragione il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres quando dice che quella in corso in Ucraina è «una guerra assurda' impossibile da vincere». Anche ieri in Ucraina si è combattuto un po’ ovunque ma nei i russi riescono ad avanzare significativamente né gli ucraini sembrano avere chance di vittoria militare.

E quindi, come ha aggiunto ancora Guterres, la prosecuzione dei combattimenti creerebbe «solo ulteriore sofferenza, più distruzione e più orrore all'orizzonte. Questa guerra prima o poi dovrà spostarsi dal campo di battaglia al tavolo della pace. E' inevitabile». Fino ad ora però i negoziati fra le delegazioni di Mosca e Kiev non hanno prodotto risultati, le posizioni e le richieste russe sono note così come quelle ucraine che, per bocca del presidente Zelensky, continuano a chiedere un incontro diretto con Putin che per il momento vuole prima un accordo scritto da ratificare.

Vista la quasi rottura totale delle relazioni tra Usa e Russia e i tentativi fino ad ora vani di Turchia e Israele nelle vesti di mediatori, in campo è entrato un altro attore, il Papa. In realtà da diversi giorni la diplomazia vaticana sta tessendo la sua tela, ieri però è stato lo stesso presidente ucraino a tirare in ballo il Pontefice. Zelensky, che ha partecipato ad una seduta congiunta del parlamento italiano, ha reso noto di aver parlato telefonicamente con Francesco I chiedendogli di candidarsi a costruire un tavolo di pace. L'elemento principale della richiesta sarebbe innanzitutto una possibile visita del Papa a Kiev. Su questo Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano non ha nè smentito nè confermato: ' A Kiev? Non sono in grado di dire, loro dicono di poter garantire la sicurezza e so che anche il presidente Macron andrà... forse anche Johnson...'. Si tratterebbe in ogni caso di un evento epocale, forse il solo capace di provocare un qualche cambiamento allo stato attuale dei fatti. Su questo si è espresso anche l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andryi Yurash, il quale ha riconosciuto che se ' il Santo Padre potesse davvero andare a Kiev, nella capitale ucraina, penso che davvero sarebbe fondamentale'.

Mentre una pace è in ogni caso ben lontana da essere raggiunta si continua a combattere. Se su Mariupol prosegue il bombardamento incessante, è ora di nuovo l'area intorno a Kiev dove si segnalano scontri feroci. Sono Zhytomyr, Gostomel e Irpin le cittadine su cui le truppe russe cercano di avanzare. Il capo dell'amministrazione militare regionale della capitale ucraina Oleksandr Pavliuk ha riferito che ' parte delle comunità territoriali nella regione di Kiev sono sull'orlo di una catastrofe umanitaria a causa dei continui bombardamenti da parte delle truppe russe'. Sotto le bombe anche i villaggi di Klavdiya- Tarasovo, Severinovka, Berezivka, Mykolaivka.

L'Ucraina intanto sostiene di aver ripreso il controllo di Makariv un sobborgo strategicamente importante a ovest di Kiev. A tutto ciò si aggiunge il fatto che comincia a farsi difficile la situazione degli ospedali. Sarebbero 10, secondo fonti ucraine, i complessi ospedalieri distrutti dai bombardamenti. La situazione torna a farsi pericolosa anche nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl a causa di alcuni incendi boschivi causati da i colpi di artiglieria, il timore è che il calore sprigionato possa in qualche modo favorire una fuoriuscita di radiazioni.

Le sirene antiaeree sono risuonate anche ad Odessa nel primo pomeriggio di ieri, lo snodo marittimo nevralgico è infatti sotto minaccia dal mare ormai da qualche giorno. Nonostante ciò secondo il portavoce del Pentagono, John Kirby l'Ucraina starebbe contrattaccando mettendo in difficoltà i russi. Per questo secondo l'amministrazione della Casa Bianca Putin starebbe pensando di