PHOTO
Juliane Assange
Giuristi in campo per Julian Assange: il mondo del diritto si mobilita per scongiurare l’estradizione negli Stati Uniti, dove il fondatore di Wikileaks rischia fino a 175 anni di carcere.
Oltre cento le firme raccolte in poche ore tra accademici, avvocati e magistrati italiani che - attraverso una dettagliata lettera-appello che riassume la vicenda giudiziaria dell’attivista - puntano il dito contro la «tortura psicologica» alla quale Assange è sottoposto dal 2017. Accusato di spionaggio, di rivelazione di documenti riservati e attentato alla sicurezza nazionale statunitense, il giornalista australiano è detenuto da oltre 4 anni nel carcere inglese di massima sicurezza di Belmarsh (noto come la “Guantanamo britannica”) in attesa di una pronuncia definitiva da parte della High Court circa la domanda di estradizione formulata dal governo Usa. La domanda è stata già accolta con un provvedimento recepito dal governo inglese, adesso oggetto di reclamo davanti ad un diverso Collegio della High Court. Proprio all’inizio di giugno del 2023, la stessa High Court, in formazione monocratica, ha rigettato un precedente reclamo contro l’ordine di estradizione.
La decisione finale circa il destino di Assange è dunque prossima, e diversi sono i motivi che spingono i giuristi a lanciare l’allarme sui rischi a cui sarebbe esposto in caso di estradizione e condanna negli Stati Uniti. Uno scenario che «costituirebbe un terribile esempio di soffocamento della libera informazione orientata al disvelamento degli abusi di potere», si legge nel testo. Senza considerare le «elementari ragioni umanitarie imposte dalla sue provatissime condizioni psico-fisiche», sottolineano i firmatari, e i «ragionevoli timori circa il futuro regime carcerario» e i pericoli che il giornalista correrebbe all’interno delle strutture penitenziarie statunitensi.
«Come ha dettagliatamente precisato nei suoi rapporti Nils Melzer, dal 2016 al 2022 relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura - si legge nell’appello - Assange è stato sottoposto ad una lunga e durissima tortura soprattutto psicologica di cui sono a suo avviso responsabili» gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Svezia, e l’Ecuador. Ciascun paese per il ruolo svolto nella lunga odissea giudiziaria di Assange, che nel 2012 aveva ottenuto asilo nell’ambasciata ecuadoriana di Londra fino all’arresto nel 2017.
Da allora il reporter è recluso nel penitenziario inglese «in cella di minime dimensioni, con restrizioni e controlli ancora più accentuati, al punto che medici specializzati hanno rilevato, anche in ambulatorio, sintomi tipici della esposizione prolungata alla tortura psicologica con rischio di suicidio o comunque di morte». «L’accusa ad Assange di avere violato segreti di Stato americani lede la libertà di stampa, un diritto-dovere proprio di ogni vera democrazia», scrivono i firmatari. Per i quali «la rilevanza della vicenda, per le sue implicazioni di principio e per i suoi gravissimi riflessi sul piano della persona di Assange, è di tale drammatica evidenza da impegnare l'opinione pubblica in genere e la comunità dei giuristi in specie a contribuire ad un dibattito aperto e costruttivo per la riaffermazione del principio di trasparenza cui ogni forma di esercizio del potere pubblico deve essere ispirata».
Ecco l’elenco dei 118 firmatari:
Gaetano Azzariti – Università “Sapienza” di Roma
Daniela Abram - avvocato
Roberto Aniello - magistrato
Mauro Barberis - Università di Trieste
Fabio Basile – Università di Milano
Gian Antonio Bernacchio – Università di Trento
Alessandro Bernardi – Università di Ferrara
Laura Bertolè Viale, già magistrata
Paolo Borgna – presidente Istoreto Torino, già magistrato
Vittorio Borraccetti – già magistrato
Mario Bova - Ambasciatore
Alberto Bradanini – già Ambasciatore d’Italia a Teheran e Pechino
Giuseppe Bronzini – già magistrato
Silvia Buzzelli – Università Milano Bicocca
Andrea Calice - magistrato
Paola Cameran - magistrato
Nunzia Cappuccio – già magistrata
Gianrico Carofiglio – scrittore, già magistrato
Irene Casolo - magistrata
Marina Castellaneta – Università di Bari
Adolfo Ceretti – Università Bicocca di Milano
Davide Cerri - Avvocato
Elio Cherubini - avvocato
Alba Chiavassa – già magistrata
Angelo Cifatte, già funzionario pubblico in Genova
Enzo Ciconte – Università di Pavia
Giovanni Cocco – Università Bicocca di Milano e avvocato
Antonino Condorelli – già magistrato
Riccardo Conte - avvocato
Luigi Dainotti - magistrato
Nando dalla Chiesa – Università di Milano
Vito D’Ambrosio – già magistrato
Emilio De Capitani – già segretario della Commissione Libe del Parlamento Europeo (1998/2011)
Luciana De Grazia – Università di Palermo
Giovanna De Minico – Università Federico II di Napoli
Pasquale De Sena – Università di Palermo
Maria Chiara Di Gangi – Università di Palermo
Sandro Di Minco - avvocato
Daniele P. Domenicucci – Referendario c/o Corte di Giustizia dell’Unione Europea
Vittorio Fanchiotti – Università di Genova
Manuela Fasolato - magistrata
Damiano Fiorato - avvocato
Mario Fiorentini – Università di Trieste
Fabrizio Forte - magistrato
Domenico Gallo – già magistrato
Giancarlo Geraci – Università di Palermo
Giuseppe Giaimo - Università di Palermo
Gianfranco Gilardi – già magistrato
Bruno Giordano - magistrato
Elisabetta Grande – Università del Piemonte Orientale
Filippo Grisolia – già magistrato
Laura Hoesch, avvocato
Costranza Honorati – Università di Milano Bicocca
Giulio Itzcovich – Università di Brescia
Enrico Imprudente – già magistrato
Caterina Interlandi, magistrato
Elena Ioratti – Università di Trento
Franco Ippolito – già magistrato e presidente della Fondazione Basso
Gabriella Luccioli – già magistrata
Oscar Magi – già magistrato
Franco Maisto – già magistrato, Garante diritti persone private della libertà personale del Comune di Milano
Francesca Manca – già magistrata
Marco Manunta – già magistrato
Maria Rosaria Marella – Università di Roma Tre
Giovanni Marini – Università di Perugia
Luigi Martino – già magistrato
Dick Marty - già magistrato, già Senatore e Presidente della Commissione dei diritti dell’Uomo del Consiglio d'Europa
Luca Masera – Università di Brescia
Filippo Messana - magistrato
Elio Michelini – già magistrato
Vincenzo Militello – Università di Palermo
Rachele Monfredi - magistrato
Nicola Muffato – Università di Trieste
Aniello Nappi – avvocato, già magistrato
Gioacchino Natoli – già magistrato
Roberto Natoli - Università di Palermo
Luca Nivarra – Università di Palermo
Giovanni Orlandini – Università di Siena
Maria Teresa Orlando – magistrato e Procuratrice Europea Delegata
Elena Paciotti – già magistrato
Giuseppe Pagliani - magistrato
Francesco Palazzo- Università di Firenze
Ignazio Juan Patrone – già magistrato
Maria Paola Patuelli - Associazione nazionale Salviamo la Costituzione
Lucio Pegoraro – Università di Salamanca
Rosario Petruso - Università di Palermo
Giuliano Pisapia - avvocato e Vicepresidente Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo
Giovanni Porqueddu – già magistrato
Vincenzo Antonio Poso – avvocato e consigliere Fondazione Pera
Rosalba Potenzano - Università di Palermo
Giovanni Puliatti - già magistrato
Debora Ravenna - avvocato
Carlo Giuseppe Rossetti – Università di Parma
Massimo Rossi - Avvocato
Nello Rossi – già magistrato
Federica Resta - giurista
Roberto Riverso - magistrato
Giuseppe Salmè – già magistrato
Adriano Sansa, già magistrato e sindaco di Genova
Aldo Schiavello – Università di Palermo
Rocco Sciarrone – Università di Torino
Tullio Scovazzi – Università Milano Bicocca
Mario Serio - Università di Palermo
Ottavio Sferlazza – già magistrato
Alessandra Somma – Università La Sapienza di Roma
Armando Spataro – già magistrato
Maria Patrizia Spina – già magistrata
Simone Spina - magistrato
Massimo Starita – Università di Palermo
Davide Steccanella - avvocato
Giovanni Tamburino – già magistrato
Paolo Tamponi – già magistrato
Ida Teresi - magistrato
Matteo Trotta – già magistrato
Giuliano Turone – già magistrato e scrittore
Giulio Ubertis – Università Sacro Cuore di Milano
Domitilla Vanni - Università di Palermo
Christine Von Borries - magistrato
Salvatore Zappalà – Università di Catania