Non sarà consegnato alle autorità argentine, che lo vorrebbero processare, don Franco Reverberi, l’86enne sacerdote della diocesi di Parma accusato di crimini contro l’umanità, tra i quali l’omicidio nel 1976 del 20enne peronista Josè Guillermo Beron, tuttora disperso, e di aver assistito alle sessioni di tortura cui erano sottoposti i prigionieri del regime del generale Videla durante gli anni della dittatura militare tra il 1976 e il 1983, seviziati, poi uccisi e fatti scomparire.

Nonostante il recente via libera della Cassazione, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha respinto l’estradizione del sacerdote argentino. La Suprema Corte nell’ottobre scorso, accogliendo le memorie presentate dall’avvocato Arturo Salerni, legale dell’ambasciata argentina in Italia, confermò la sentenza della corte di appello di Bologna e respinse il ricorso contro l’estradizione presentato dalla difesa del sacerdote. Oggi Don Reverberi ha 87 anni e grazie al doppio passaporto, in quanto originario del nostro Paese emigrò dall’Argentina in Italia.