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Alberto Genovese durante una pausa dell'interrogatorio a porte chiuse
I giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano si sono riservati di decidere sulla richiesta di affidamento terapeutico in una comunità presentata dalla difesa di Alberto Genovese, l'ex re delle startup condannato in via definitiva a 6 anni e 11 mesi per due violenze sessuali nei confronti di ragazze a cui aveva fatto assumere un mix di droghe.
La Procura generale di Milano con il sostituto pg, Giuseppe De Benedetto, ha dato ieri parere favorevole all'istanza depositata dai difensori di Genovese, Salvatore Scuto e Antonella Calcaterra, durante l'udienza che si è tenuta davanti all'aula di Sorveglianza al piano terra del Palazzo di Giustizia. Dietro al parere favorevole alla scarcerazione dell'imprenditore - tornato in carcere a febbraio per scontare una pena definitiva ridotta dopo aver rinunciato a presentare appello contro la condanna in abbreviato - il fatto che Genovese deve scontare ancora una pena residua inferiore a 4 anni, compatibile con la richiesta di affidamento terapeuetico per disintossicarsi. Già a fine luglio 2021 Genovese era finito in una struttura residenziale per le dipendenze.