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"Per questo signore qui, uno di quelli che non incontri al bar ma ogni sera alle 20 al Tg2, perché fa il giornalista e dovrebbe attenersi ai fatti, per questo signore qui il killer di Don Roberto Malgesini non e' un folle. In un post su Facebook, che ha prontamente cancellato ma che rimane nelle istantanee di chi lo ha fotografato, un giornalista del servizio pubblico sostiene che il povero prete sia stato ammazzato non da un pazzo squilibrato ma da un cazzo di immigrato clandestino che grazie agli immigrazionisti e ai buonisti era ancora in giro". E a chi gli fa notare che era solo uno squilibrato e che lo status di immigrato o il colore della pelle è un problema suo, lui risponde indispettito ribadendo che il killer era un immigrato clandestino e che, udite, udite, la responsabilità della morte e' di chi la pensa come quel suo collega che, in un commento al suo post, gli aveva fatto notare che stava dicendo una stratosferica cavolata". Lo scrive su Facebook, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. "Non contento - prosegue - il giornalista del Tg2 della Rai conclude la conversazione con una frase che lo qualifica per quello che è, e cioè un cattivo esempio che non può stare nella principale industria culturale del Paese: "Gli italiani decideranno nelle urne. A noi il compito di ricordare i crimini e le violenze quotidiane di cui si rendono responsabili gli immigrati". Ecco, gli italiani decideranno alle urne e lo faranno con la testa e con il cuore. Non ho alcun dubbio. Cosi' come non ho il minimo dubbio che su queste affermazioni gravi deciderà la Commissione di Vigilanza Rai a cui, nel momento esatto in cui clicco su questo post, mi rivolgerò", conclude Faraone.