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Tony & Susan di Austin Wright era ambientato nel Nord Est americano, mentre Nocturnal Animals ha nell'Essex, un'area geografica e sociale che Tom Ford afferma di conoscere «decisamente meglio». Non è l'unico tradimento operato dal regista stilista nei confronti del romanzo, perché «non si può tradurre un libro letteralmente, ma va preservata la sua essenza garantendo che dalla lettura alla visione rimanga la stessa emozione».Tornato alla regia sette anni dopo il suo film d'esordio, A Single Man, anche quello presentato in gara al Lido, Tom Ford è accompagnato dai due interpreti del film, Jake Gyllenhall ed Amy Adams, rispettivamente i Tony e Susan del romanzo. Già sposati, divorziati, incardinati su binari di vita paralleli - lui scrittore e professore di lettere in Texas, lei ricca, artista e bourgeois, con marito fedifrago (Armie Hammer) - si concedono un ultimo passo a due quando lei riceve da lui la bozza di un romanzo che lui ha dedicato a lei e che lei rilegge come una specie di vendetta da parte di lui.Tutto chiaro? No di certo, ma che importa. Nocturnal Animals, accolto da timidi applausi alla proiezione per la stampa di ieri mattina, è un oggetto estetico spiazzante, che incrocia gli stilemi del noir e del mèlo per confonderli. Da qui sorge la confusione interpretativa: il personaggio di Amy Adams è colpevole o vittima? E Tony vuole solo liberarsi con il diaframma di un romanzo o cerca di perseguitarla?Chiarisce Tom Ford: «Io non credo che Nocturnal Animals sia un film sulla vendetta, ma piuttosto una love story. In fondo queste due persone sentono ancora il bisogno di parlarsi, significa che provano qualcosa. E' un tipo di amore strano, è quando ti attacchi a una persona e non la lasci più andare».Sulla commistione di elementi stilistici e narrativi differenti, Tom Ford dichiara che è il risultato di una «cultura americana che va a pezzi, dove non hanno più senso le antiche convenzioni, bisogna liberarsene». E aggiunge: «Nel film nulla è gratuito, ogni scelta estetica è ragionata: lo stile deve servire la sostanza».A far vacillare Jake Gyllenhaal è stato inizialmente «il colore della carta su cui la sceneggiatura era stampata, non ne avevo mai visto uno così. Questa cosa ha cambiato la mia lettura. Più leggevo e più capivo che era uno dei migliori script che avessi mai avuto sotto mano». A conquistarlo definitivamente è stata però la confessione a cuore aperto di Ford: «Mi ha detto: sono io che devo raccontare questa storia, parla di me. Una franchezza che mi ha colpito».Un'esperienza condivisa dalla partner di set, Amy Adams: «Per Tom era una storia molto intima, sapevo che mi avrebbe accompagnata nel flusso di emozioni di Susan». Un personaggio che Amy Adams ha dovuto studiare a lungo «per trovare in lei qualcosa che mi piacesse, perché non riesco a interpretare qualcuno che non mi piace. Alla fine ho capito che Susan non è molto diversa da me». Per Jake Gyllenhaal invece «Tony è qualcuno che non ha lottato per le cose che amava. Non so che cosa avrei fatto io al posto suo: probabilmente avrei lottato».E Tom Ford che regista vuole essere? «Quello che sono già, uno vecchio stile. Mi piace fare film che facciano pensare». Nocturnal Animals uscirà il 17 novembre in Italia con Universal.