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“La cultura e il teatro come forma di riscatto sociale e umano, strumento di integrazione, una lingua unica per tutti che supera le esclusioni di ogni genere”. Cosi l’esordio di Alessandro Barbano, in qualità di presidente della Fondazione Campania dei Festival, alla conferenza stampa di presentazione della terza edizione di Quartieri di Vita, Festival di formazione e teatro sociale, diretto da Ruggero Cappuccio, che torna in Campania dal 4 al 20 Dicembre. “L’integrazione è la sfida. Difficile nella vita, possibile sulla scena, grazie alla straordinaria capacità che ha il teatro, di fare della unicità di ciascuno una risorsa di senso per tutti – ha continuato Barbano - e che rappresenta una cultura etica che assume ancora più valore nell’attuale momento storico”. Quartieri di vita spazia tra Napoli e la regione, Campania, coinvolge per altrettanti spettacoli 16 associazioni che operano in zone a rischio. “La solidarietà è un valore fondante della nostra Costituzione ma soprattutto della cultura europea - ha aggiunto l’ex direttore del Mattino - ed è fondamentale il suo ruolo nell’approssimarsi delle elezioni europee perché veicola concetti quali libertà, uguaglianza e solidarietà. Siamo convinti che il teatro possa svolgere una straordinaria funzione di riconferma di questi valori per il futuro della convivenza civile, contro l’esclusione, e per il rafforzamento della democrazia. Per quel che mi riguarda, sono orgoglioso di far parte di questa squadra.” Adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti delle carceri minorili, ragazzi non vedenti, rifugiati politici: sono solo alcuni degli ambiti con i quali Quartieri di vita ha costruito una relazione ed un dialogo attraverso l’arte e la cultura di scena. I luoghi scelti rivestono un significato particolare: dall’Istituto Penitenziario minorile di Nisida alla scuola per non vedenti Paolo Colosimo; da San Giovanni a Teduccio al Rione Sanità passando per i Quartieri Spagnoli, fino ad arrivare alle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Complessivamente oltre una dozzina di appuntamenti tra teatro, danza, musica e arte che esplorano le frontiere individuali, culturali, razziali in nome della condivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Quartieri di vita, riconosciuto tra i progetti speciali del Mibact, ha anche lo scopo di sostenere le realtà teatrali operanti a Napoli e nell’intero territorio della Campania, che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce sociali deboli, e molto spesso non ricevono fondi. ”La quota rilevante di associazioni coinvolte in Quartieri di Vita dimostra quanto sia necessario diffondere la cultura”, ha detto il direttore artistico Ruggero Cappuccio. “Se solo penso ai tedeschi che in media leggono 100 libri in più all’anno rispetto a noi penso a quanto conti in questi Paesi quel tipo di cultura, di letture, per la formazione e l’educazione degli individui. Se non si hanno desideri non si compete. Ed è per tale motivo che è importante sottolineare come la Regione Campania investa fondi, con uno sforzo economico maggiore rispetto ad altri Enti, su un programma culturale teatrale destinato alle zone a rischio. Quartieri di vita cerca attraverso il teatro di liberare energie interiori insospettabili – continua Cappuccio - in chi è stato reso dis-adattato dalla sofferenza, in chi è stato dis-abilitato dalla mancanza di attenzione”. Il filo conduttore dunque è quello della solidarietà ma anche della costruzione di “sentimenti e di processi culturali che formano le persone, per sconfiggere quel bombardamento di immagini di cui siamo vittime”. E non a caso Cappuccio definisce il suo programma “sedici lavori allineati che producono una lettura sequenziale volta a creare una emozione sentimentale che solo il teatro può garantire in un sistema relazionale: essere, sentire quell’amore, quella opportunità”. Il presidente regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato l’importanza di avere nella squadra Alessandro Barbano “per costruire non solo iniziative culturali ma anche civili nel nostro territorio. Noi come Regione intendiamo alimentare la presenza di protagonisti della vita culturale in un momento in cui l’ignoranza sembra assurgere a valore identitario. Un impegno concreto e specifico”. Il raffronto in investimenti culturali con le altre Regioni è significativo: “La Lombardia stanzia 4milioni di euro per la Scala - ha detto De Luca - mentre il comune di Milano ne stanzia 6. La Campania stanzia almeno il triplo per il Teatro San Carlo e altri fondi sono previsti per il Mercadante, il Trianon, per il Napoli Teatro Festival. Nei nostri programmi di stanziamento, c’è il Conservatorio di San Pietro a Maiello che - ha precisato - versa in condizioni vergognose. Siamo impegnati a finanziare la legge per il cinema, abbiamo finanziato questo capolavoro dell’Amica Geniale. Stiamo costruendo l’archivio digitale della letteratura, delle arti visive, delle biblioteche. È un lavoro immenso che darà vita ad una piattaforma culturale e di arte in Campania”. E poi un affondo di preoccupazione: “Abbiamo la necessità di attivare isole di resistenza civile nel nostro paese. Sono in pericolo valori della vita della democrazia. Il Paese è distratto, domina la cultura del tweet, ci sono colleghi delle istituzioni che passano ore in riunioni per decidere quali tweet o video lanciare. Per chi ha responsabilità pubbliche bisogna orientare le persone, spingere ad una maggiore comprensione dei fatti rispetto alle opinioni, il tweet non cambia la realtà”. Poi ha concluso: “Stiamo lavorando alla costruzione di valori nelle aree sociali di confine, bisogna riportare in primo piano le aree della sofferenza sociale e sconfiggere la cultura della violenza. Contro le stese, tema particolarmente delicato, va contrapposto un modello culturale che non riproduca prodotti di violenza. La realtà è fatta di gente che resiste”. Il programma inizia martedì 4 dicembre a Napoli, alla Sala Assoli, con lo spettacolo “Che sia l’ultimo compleanno di guerra, ispirato ai testi di Erri De Luca e Gabriella Gribaudi, a cura dell’Associazione Maestri di Strada Onlus e Associazione Trerrote. Mercoledì 5 dicembre al Teatro Sala Pasolini di Salerno, l’Associazione Derriere La Scene e la Cooperativa Sociale Leukos presentano Oltre i confini, drammaturgia collettiva a cura di Derriere La Scene, frutto di un percorso laboratoriale con i minori stranieri non accompagnati. A Caserta al Teatro Civico 14, venerdì 7 dicembre, in scena Bufaland a cura di Stefano Scognamiglio con un gruppo di attori migranti. A Napoli, sabato 8 dicembre al Teatro Nuovo, in scena Antigone ovvero della sporca speranza a cura dell’Associazione Culturale Airots. Infine, la terza edizione del festival Quartieri di vita, dopo Napoli Caserta, Benevento Salerno, si concluderà giovedì 20 dicembre, con lo spettacolo dedicato ai detenuti degli istituti penali minorili: dieci ragazze del carcere di Nisida si confronteranno sul tema del viaggio, frutto del laboratorio/spettacolo Nisida isola di bellezza, dell’Associazione Culturale Scecufe, a cura di Ciro Pellegrino e Elena Pellecchia, in collaborazione con l’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida. Il ricavato del costo dei biglietti, a soli 3 euro, sarà devoluto a sostegno della ricerca oncologica svolta dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”.