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Ha vinto il premio del Pubblico alle Giornate degli Autori nell’ultima edizione della Mostra Del Cinema Di Venezia e ora Ricordi?, opera seconda di Valerio Mieli arriva finalmente in sala dal 21 marzo distribuito da Bim. Il film del giovane regista di Dieci Inverni è una storia d’amore tra Lui e Lei, interpretati da Luca Marinelli e Linda Caridi, che riviviamo attraverso i loro due punti di vista e i loro, come dal titolo, ricordi, tra un presente e un passato. Nella sua struttura trascinante e poetico- filosofica, Ricordi? diventa dopo pochi minuti un film molto personale per lo spettatore. Nel suo scavare attraverso quella che Mieli definisce “la fenomenologia dei ricordi”, il film ci spinge a immedesimarci nei protagonisti per poi trovare, inevitabilmente, nella loro storia d’amore, delle similitudini con le nostre, passate o in essere. Nel percorso quasi terapeutico dello spettatore, Linda Caridi, scoperta da Ferdinando Cito Filomarino con Antonia e consacrata da Marco Tullio Giordana, e Luca Marinelli, sempre più talentuoso e stupefacente nel trasformarsi al servizio dei suoi registi, giocano un ruolo fondamentale. Marinelli, che in Italia torna solo per lavoro mentre a Berlino conserva il cuore e la famiglia, descrive l’esperienza su Ricordi? e ciò che l’incontro con Valerio Mieli gli ha donato.
Come definirebbe questo film? Una storia d’amore raccontata attraverso i ricordi?
È un film sui ricordi e poi in questo caso sì, una storia d’amore. Penso però che ognuno di noi, ricordando qualsiasi ricordo della vita, lo faccia in una maniera amorosa.
Come si costruisce un personaggio senza nome?
Fare un film è entrare dentro un clima che ti condiziona per forza in qualche maniera anche di cose delle quali non si parla, perché c’è la guida del regista, quello che ha scritto, ci sono le intuizioni di noi attori. Ci si condiziona a vicenda e si va da qualche parte, è un processo che non riesco molto a spiegare ma ad un certo punto lo si abbandona di botto, si esce dal personaggio e arrivederci.
Quali sono state le difficoltà del lavorare con una struttura narrativa diversa dal solito?
La sceneggiatura era molto ricca, la cosa più difficile è stata riuscire a trovare la maniera di rappresentare questo arco narrativo fondamentale per me, Linda e Valerio. Dovevamo creare questa mappatura dei ricordi, capire in che punto della storia eravamo, per me era la prima volta in cui non capivo se eravamo nel presente o nel passato, tra il ricordo di lei o quello di lui. È una storia d’amore che però ha sopra di sé questa struttura a mio avviso geniale, che mi ha attirato la prima volta che l’ho letta. Era la prima volta che mi mettevo a ragionare su come ricordiamo e su come ricordiamo i ricordi. Della sceneggiatura di Valerio Mieli, ricordo Lui scritto in blu e Lei scritto in rosso. Una volta trovato il nostro sistema non è stato complicato e nell’evoluzione del personaggio è qualcosa che ho seguito. Ci siamo armati di evidenziatore e di strumenti che ci aiutassero a scindere i ricordi però poi in realtà l’abbiamo vissuto tutto e abbiamo messo in scena anche ricordi dove non eravamo presenti come per esempio nel caso di noi da piccoli
C’è qualcosa che ha imparato in questo percorso su come ricorda i ricordi?
Eh sì, io la chiamo la teoria di Valerio Mieli che secondo me è bellissima e mi ha affascinato da subito quando ho letto la prima volta la sceneggiatura e poi ho incontrato Valerio. Penso che la nostra mente sia una fantastica scrittrice. A volte di tragedie e ancora altre volte di drammi o commedie quindi dipende da dove siamo e come stiamo nel momento in cui ricordiamo. Chissà come ricorderò per esempio questo momento dove tutti mi state ascoltando e facendo domande, ora c’è il sole ed è bello ma magari nel momento in cui lo ricorderò ci sarà la pioggia e sarò più malinconico. Non si sa ma per certo siamo condizionati dal presente.
Cosa le ha regalato questo film e questo personaggio, nella galleria di quelli che ha interpretato?
Non per essere banali ma ogni film aggiunge qualcosa. In questo caso ha aggiunto la conoscenza di Linda e di Valerio ed è un altro film che ho fatto con Angelo Barbagallo, il produttore. Ogni film è un’aggiunta in più di qualcosa, ci si rende conto di qualcos’altro, anche di se stessi, volendo. Per esempio questo film sui ricordi, mi ha più di una volta fatto soffermare a riflettere su come viviamo veramente la vita attraverso i ricordi.