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Cosa occorre per i viaggi del terzo millennio? Un po’ di consapevolezza e dei modi cortesi. Ma se gli usi e i costumi delle nostre destinazioni sono diverse dalle nostre? Il rischio di gaffe è dietro l’angolo. È non è solo un problema di lingue diverse, oltre al codice verbale esiste un linguaggio non verbale fatto di gesti, posture, silenzi, significati che, se male interpretati, rischiano di generare un vero e proprio “scontro” tra le persone di diversa provenienza.
Un aiuto ci viene da un libro uscito qualche settimana fa: “In viaggio con stile” scritto da Francesca Pica e curato da Laura Pranzetti Lombardini edito da Gribaudo, con una veste grafica molto curata e accattivante. Una guida pratica con suggerimenti e consigli utili, all’insegna delle buone maniere, per viaggiare con disinvoltura alla conquista dei cinque continenti, a cominciare dalla preparazione della valigia, dai documenti necessari e dalle misure di sicurezza sanitarie fino a sapersi vestire in modo adeguato o al saper gestire le situazioni più disparate per essere sempre a proprio agio: viaggiare con stile è in fondo un’arte. Nell’epoca di un turismo che si spinge in lungo e in largo, si tratta di una sorta di prezioso manuale per l’uso delle buone maniere nel mondo. L’itinerario che il libro propone è un passaggio tra i modi di vivere nelle grandi aree geografiche, espressione di altrettante aree culturali vicine e lontane dalla nostra. Percorrendo storie, tradizioni locali, personaggi e curiosità che hanno creato l’identità reale e immaginaria dei “paesi lontani” con l’obiettivo di dare al lettore consigli e suggestioni per viaggiare con stile. Dal magnetismo dell’Africa, alla spiritualità dell’Oriente, dallo humor degli inglesi, alla grandeur dei francesi: un libro che è sia un diario sia un manuale per sapere sempre cosa fare ( e cosa non) per viaggiare con stile.
Tante le curiosità: sapevate che le mance in Africa devono essere date con la mano destra? L’uso della mano sinistra significa nutrire sentimenti di disprezzo nei confronti della persona a cui si rivolge. Agli africani non parlate mai di eventi negativi o malattie: per loro sono tabù. Uno dei consigli più utili per chi viaggia in Africa e necessariamente frequenterà ristoranti, hotel e supermercati, se non ci sono listini esposti, è quello di trattare sempre. Rinunciare alla trattativa non solo ci farebbe apparire superficiali ma anche distaccati, perché non permetterebbe l’instaurarsi di alcuna relazione tra venditore e acquirente e in Africa, ormai lo sappiamo, la relazione umana vince sempre. L’Africa significa anche safari, deserto, Parigi- Dakar, tè nel deserto e Nelson Mandela. Ma soprattutto di “mal d’’ Africa”: cose che trovano una risposta o un consiglio nel libro di Francesca Pica Per chi vuole andare alla scoperta dell’America del Nord deve sapere che nell’area doganale degli aeroporti americani non è consentito fare fotografie e usare il telefono. In Canada, invece, vicino alle grandi foreste, gli abitanti lasciano le loro auto aperte per offrire rifugio a chi dovesse malauguratamente imbattersi in un orso!
Gli Stati Uniti sono sinonimo on the road e “In viaggio con stile” si trovano i consigli per scegliere il motel giusto, le strade, i rifornimenti, i parcheggi, con l’inveitabile avvertenza a rispettare i limiti di velocità.
In America latina vi chiameranno “Mi amor”, “Mi cielo”, “Mi corazon”, “Mi vida” anche se non vi conoscono. Si comincia subito, o quasi, a darsi del tu. La chiave di volta di chi viaggia, soprattutto in America latina è adeguarsi allo stile di vita, ai ritmi locali. il vostro viaggio non potrà fare a meno di Frida Kahlo, Che Guevara, Pablo Neruda, del Machu Picchu e del Carnevale di Rio.
L’Asia, invece, è mistero, contemplazione e riposo. In Thailandia non si può toccare la testa dei bambini perché ritenuta la parte più importante e sacra: solo i monaci o i genitori possono farlo. La Birmania è, per chi non lo sapesse, il paese del sorriso.
In Australia esiste invece un bar femminista dove gli uomini pagano di più per bilanciare la disparità di trattamento salariale. Se invece prendete un taxi, meglio non fare gli snob e sedersi davanti accanto al conducente.
L’autrice non dimentica, ovviamente, la vecchia Europa, i paesi dell’Est, la madre Russia fino alla Turchia. Le tradizioni, la cucina, la cultura, la musica l’arte da Madrid a Mosca, da Parigi a Londra, da Vienna a Praga e giù fino ad Atene, passando per i paesi scandinavi.
Più che un racconto un lungo, colorato e interessante viaggio su quanto accade nella quotidianità di alcuni paesi, la cui cultura è così diversa dalla nostra, usi e costumi a volte curiosi e insoliti con cui dobbiamo fare i conti quando li visitiamo.
Non solo consigli, anche storie di viaggi iconici e luoghi di fascino che rafforzano l’identità reale e immaginaria che abbiamo dei “paesi lontani”. Uno sguardo sulle culture, sui modi di vivere diversi, un modo per ridimensionare il nostro egocentrismo e capire il mondo oltre la soglia della realtà domestica. Un invito a guardare il mondo con gli occhi dell’altro consapevoli che il nostro modo di vivere e di agire è espressione dalla nostra cultura. Un racconto che procede per testo, immagini spettacolari e grafica preziosa, un libro da aprire a caso, senza seguire l’indice. “In viaggio con stile” è da tenere sempre a portata di mano, perché ogni giorno anche attraverso le parole, si può partire per un lungo viaggio!Libri, viaggio, stile, Africa, Patagonia