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«Sono giorni terribili in cui viene usato in maniera criminale il vocabolario, viene massacrato il diritto internazionale, vengono contestati essere umani che salvano altre vite umane. Ne “L’Abisso” raccontiamo dei vivi e dei morti, raccontiamo di tutta quella umanità che in silenzio combatte per tutelare la vita, spesso di minori, che rischiano di annegare in mare. Il premio è dedicato a loro». Così Davide Enia, vincitore del premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019 come miglior interprete di monologo de “L’Abisso”, di cui è anche autore del testo, ha voluto sottolineare il dramma dei migranti e il lavoro silenzioso di chi si impegna per salvarli.
La cerimonia di consegna del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019, che si è tenuta nel settecentesco Teatro Mercadante, si è aperta nel segno di tre signore, protagoniste della scena italiana, purtroppo recentemente scomparse: Ilaria Occhini, Valentina Cortese e Anna Marchesini. L’ospite d’onore della serata è stata l’attrice Elisabetta Pozzi, reduce dal successo di Lisistrata al Teatro Grande di Siracusa, proprio a sottolineare una serata dedicata alle donne. Così Tullio Solenghi, conduttore brillante e spiritoso come ogni anno, della serata ripresa da Rai Uno, ha voluto dedicare un saluto speciale alla grande attrice Franca Valeri che ha compiuto 99 anni. «Se fossimo governati da donne – ha detto Solenghi – non ci sarebbero più guerre».
Il Premio ideato da Luca De Fusco e Maurizio Giammusso, è organizzato dal Teatro Stabile di Napoli- Teatro Nazionale, con il patrocino dell’Agis. Nel panorama italiano rappresenta una grande manifestazione degli Oscar del teatro Italiano che sceglie - attraverso una giuria di critici ed esperti presieduta da Gianni Letta, e un’altra più ampia di operatori del settore - le tredici triadi finali relative a tutti i ruoli e le categorie del lavoro teatrale.
Quest’anno trionfano “Macbettu” di Alessandro Serra, come migliore spettacolo di prosa e migliore scenografia, Filippo Dini come migliore regia per lo spettacolo “Così è ( se vi pare)”, Antonio Salines come miglior attore protagonista di “Aspettando Godot” con la regia di Maurizio Scaparro. Il pubblico è stato felice di assistere alla premiazione di una grande interprete come Maria Paiato, considerata migliore attrice protagonista dello spettacolo “Un nemico del popolo” diretto da Massimo Popolizio. «Davvero non me l’aspettavo, in mezzo a due grandi attrici come Laura Marinoni e Imma Villa, la gara era veramente dura. Sono felice di questo premio che voglio condividere con Massimo Popolizio – ha sottolineato commossa l’attrice - che ha avuto questo colpo di genio, questa allegra follia di farmi fare questo personaggio maschile, che mi ha divertito moltissimo. Una provocazione di Popolizio che voleva svecchiare una vicenda che è quotidiana che ci riguarda da vicino, come l’Ilva. Il dilemma è sempre lo stesso: si combatte Italiano?
tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Scegliere di essere sani o lavorare?» Tra gli altri premiati Vincenzo Pirrotta per “La Tempesta” di Roberto Andò, Beatrice Schiros per “Cous cous klan” con la regia di G. Di Luca, M. Setti, A. Tedeschi; il premio di migliore attrice emergente è andato a Camilla Semino Favro per lo spettacolo “When the rain stops falling” con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, a Pasquale Mari per le migliori luci dello spettacolo “La gioia” con la regia di Pippo Delbono. Per i migliori costumi assegnato ad Andrea Viotti per lo spettacolo “I giganti della montagna” con la regia di Gabriele Lavi. Il premio per le migliori musiche è andato a Marlene Kuntz per “Il castello di Vogelod” con la regia di Fabrizio Arcuri. Un altro riconoscimento, come migliore autore di novità italiana è stato assegnato a Gabriele Di Luca per il suo Cous cous klan. Inoltre al regista Marco Sciaccaluga è stato assegnato il Premio alla Memoria di Graziella Lonardi Buontempo. Mentre all’attrice Lina Sastri è stato attribuito il Premio Speciale del Presidente della Giuria, con Gianni Letta che ha ricostruito in modo brillante la carriera artistica dell’attrice e cantante napoletana.
Alla cerimonia è intervenuto, tra gli ospiti istituzionali, Ninni Cutaia, direttore Generale dello Spettacolo dal vivo al Mibac, al quale il conduttore Tullio Solenghi ha chiesto del ritorno di Dario Franceschini al ministero della Cultura e di quali aspetti dovrebbe occuparsi in maniera prioritaria. Questa la risposta di Cutaia: «Con Franceschini in passato ho lavorato bene e due sono le priorità: più risorse per il teatro ed un riordino del settore».
Ma l’interrogativo finale è il seguente: Luca De Fusco, attuale direttore artistico del Teatro Mercadante ed ideatore del Premio, che a fine anno terminerà il suo incarico e passerà il testimone a Roberto Andò, continuerà a privilegiare la sede di Napoli per il Premio Le Maschere del Teatro