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Introvabile in tutta Italia l’antibiotico Zitromax, il più utilizzato nei casi di Covid. La versione originale del farmaco a base di azitromicina manca da giorni nelle farmacie del Paese, «ma al momento l’equivalente è ancora disponibile. Servirà verificare se basterà a soddisfare la richiesta, considerando che il brand copre il 50% dell’intero mercato. Non sappiamo come evolverà la situazione». Ma L’azitromicina non è un farmaco di uso routinario per i pazienti Covid, chiarisce all’Adnkronos Salute Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). «In linea con le raccomandazioni dell’Aifa, la prescrizione da parte dei medici di famiglia è indicata solo per casi selezionati, quando c’è il sospetto di un’infezione batterica- spiega. Non è chiaro, quindi, il perché possa verificarsi una prescrizione smodata di questo antibiotico che, ricordiamo deve essere necessariamente prescritto e non può essere distribuito in farmacia senza ricetta». Per Corti «il fenomeno che ha portato alla difficoltà di reperimento per questo medicinale, che non è un anti-Covid, non è chiaro e non ha sicuramente basi scientifiche», ha concluso, sottolineando che un uso improprio non è esente da rischi visto che «può dare origine a resistenze batteriche che sarebbe meglio evitare». Lo Zitromax «non solo non è un farmaco anti-Covid perché è un antibiotico, ma non serve a nulla nel trattamento contro il coronavirus. Gli antibiotici vanno usati in menonell’1% dei casi totali di Covid. Oggi invece la gente si prende lo Zitromax con cure declinate dai social. Prenditi lo Zitromax, fatti un tampone o prendi un po' di lattoferrina. C’è una confusione totale e troppo allarmismo. Serve mettere un punto e fermare questa deriva: i medici devono tornare a fare il loro lavoro e le persone devono seguirli», commenta Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati (meno del 2% del totale)», aggiunge Bassetti. «Basta usare l’azitromicina e gli altri antibiotici nel Covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno. Dopo i tamponi autoprescritti e autousati, ecco il fai da te con gli antibiotici. Povera Italia», conclude l'esperto. A cui si accoda anche il virologo Roberto Buriosi, che su Twitter scrive: «Il fatto che scarseggi un farmaco che non rientra nelle linee guida per la terapia di covid spiega bene la nostra situazione».