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Il Presidente Donald Trump riceve il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di «non dover alcuna scusa» a Donald Trump dopo l’acceso confronto avvenuto alla Casa Bianca. In un’intervista a Fox News, Zelensky ha espresso il proprio punto di vista sull’incontro: «Lo ringrazio per l’invito e lo rispetto, ma certe conversazioni non andrebbero fatte di fronte ai media, con tutto il rispetto per la democrazia e la stampa libera».
Il leader ucraino ha poi sottolineato che «senza l’aiuto degli Stati Uniti sarà difficile respingere la Russia» e ha ribadito la necessità di garanzie di sicurezza da parte di Washington prima di valutare qualsiasi tregua con Mosca: «Nessuno vuole la fine della guerra più di noi, ma solo gli ucraini possono decidere se devo fare un passo indietro».
Le reazioni internazionali allo scontro
Dopo il confronto alla Casa Bianca, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato alla CNN che Zelensky dovrebbe scusarsi per l’accaduto, sollevando dubbi sulle reali intenzioni del presidente ucraino di porre fine alla guerra con la Russia.
Elon Musk: «Zelensky si è autodistrutto»
Il magnate Elon Musk, commentando l’accaduto su X, ha scritto: «Zelensky si è autodistrutto davanti agli occhi del popolo americano», riferendosi all’atteggiamento del leader ucrain«o nel confronto con Trump.
Macron: «Russia è l’aggressore, bisogna rispettare chi ha combattuto»
Dalla Francia, il presidente Emmanuel Macron ha ribadito il sostegno all’Ucraina: «C’è un aggressore, che è la Russia, e un popolo aggredito, che è l’Ucraina. Dobbiamo ringraziare chi ha combattuto sin dall’inizio e continuare a sostenere Kiev».
Tusk e Sanchez a Zelensky: «Non siete soli»
Il premier polacco Donald Tusk e il suo omologo spagnolo Pedro Sanchez hanno espresso solidarietà al leader ucraino, ribadendo il sostegno dei rispettivi Paesi: «Caro Zelensky, non siete soli» ha scritto Tusk su X, mentre Sanchez ha affermato «La Spagna è con te».
Dalla Russia attacchi a Zelensky e sostegno a Trump
Parole durissime sono arrivate da Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, che ha definito Zelensky «un clown cocainomane» e ha lodato Trump per averlo affrontato direttamente: «Per la prima volta ha detto la verità: Kiev sta giocando con la Terza Guerra Mondiale».
Putin: «I primi contatti con Trump danno speranza»
Il presidente russo Vladimir Putin, durante una riunione del consiglio direttivo dell’FSB, ha commentato il primo confronto ufficiale con l’amministrazione Trump: «I primi contatti con la nuova amministrazione americana ispirano certe speranze».
Lavrov: «L’Occidente vuole sabotare il dialogo tra Russia e Usa»
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha espresso scetticismo sulla possibilità di una vera trattativa: «Alcune élite occidentali vogliono mantenere l’instabilità e cercheranno di interrompere il dialogo con gli Stati Uniti».
Tensione anche in Europa: Scholz, Orban e Tajani commentano
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito il sostegno dell’Unione Europea a Kiev: «L’Ucraina può contare su Germania ed Europa per una pace giusta e duratura». Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha lodato Trump per la sua posizione sulla guerra: «Gli uomini forti fanno la pace, quelli deboli fanno la guerra. Oggi Trump ha avuto il coraggio di schierarsi per la pace».
Tajani: «Momento di grande tensione, tenere i nervi saldi»
Dall’Italia, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato lo scontro tra Trump e Zelensky invitando alla prudenza: «È un momento delicato, bisogna reagire con calma e vedere come evolverà la situazione. L’Europa deve parlare con una voce sola».