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«Il Dpcm scade il 3 maggio e la nostra posizione è che il 4 maggio si possa aprire con tutte le regole e garanzie. Se si volesse fare un passo in più si potrebbe allentare da subito, in modo razionale, prudente e ragionato, in modo che ci possa essere più consapevolezza, lavorare piano piano, scaldare ai motori e andare a regime». A dirlo è il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nella quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus dalla sede della Protezione Civile di Marghera. «Nelle ultime ore stanne uscendo bozze dell’Istituto Superiore alla Sanità rispetto a raccomandazioni da adottare in tutti i comparti. Noi pensiamo che alla base di tutto ci sia la messa in sicurezza con la mascherina - ha aggiunto Zaia -. Nella nostra ordinanza di riapertura abbiamo istituito il Covid manager, che potrebbe tranquillamente essere il responsabile della sicurezza. Spero che sia introdotta questa figura anche nel decreto del Governo». Rispetto alle aperture per la Fase 2, sarebbe meglio «non complicare la vita» agli italiani: per prima cosa «pensiamo a mascherine, guanti dove si posso portare, distanziamento sociale. Non è un problema di settori - afferma - . Penserei di aprire tutti un poco». «Con questi numeri positivi, ma che ci dicono che il virus c’è, il vero tema sarà il ritorno in autunno. Quindi, abbiamo fatto una lunghissima videoconferenza con i direttori generali delle aziende sanitarie del Veneto, facendo una proiezione su settembre, ottobre, in cui dovremo farci trovare pronti a una ondata di infezioni. In questa nuova fase acuta dovremo agire come una macchina da guerra con i tamponi», ha aggiunto. https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/1516203151914666/ Le persone in isolamento in Veneto sono, attualmente, 12.723, 763 in meno rispetto a ieri, mentre il numero dei positivi è di 15.692, 318 in più, «ma il numero è proporzionale se si tiene conto del fatto che i tamponi sono stati 247.329». Sono 1.477 i ricoverati, ovvero 79 in meno rispetto a ieri. In terapia intensiva sono 190 i letti occupati, meno 7 rispetto a ieri. I dimessi sono 2.051 e i morti sono 900, in aumento.