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È di un morto e due feriti il bilancio degli scontri fra manifestanti e polizia a Kenosha nello Stato Usa del Wisconsin dopo il ferimento da parte della polizia di un ragazzo afroamericano, Jacob Blake, domenica scorsa. Lo riferisce il quotidiano «New York Times» citando fonti di polizia. Blake è stato colpito alla schiena da un agente di polizia il 23 agosto e successivamente ricoverato in ospedale. Il padre del giovane ha dichiarato che il figlio è rimasto paralizzato a causa dei colpi esplosi a suo carico. L’incidente ha innescato un’ondata di proteste in città.
La città di Kenosha ha vissuto la terza notte di disordini, nonostante l’imposizione del coprifuoco a partire dalle 20. Un gruppo di manifestanti si è radunato davanti al tribunale della contea e ha tentato di abbattere una recinzione attorno all’edificio. La polizia, coi megafoni, ha avvertito che si trattava di «un’assemblea illegale» e ha intimato alla folla di disperdersi. Decine di agenti sono intervenuti sul posto in tenuta antisommossa. Sono stati sparati gas lacrimogeni. Secondo diverse emittenti televisive ci sono stati anche degli spari. Il goveratore Tony Evers ha firmato ieri l’ordine esecutivo n. 86 che dichiara lo stato di emergenza. Kenosha è l’ultima di una serie di città in cui si sono scatenate le proteste del movimento «Black Lives Matter» esplose in tutto il paese in seguito all’uccisione dell’afroamericano George Floyd, avvenuta a Minneapolis lo scorso 25 maggio per mano di un agente di polizia.