PHOTO
Si chiamano Vovan e Lexus e sono i due comici russi che, con uno scherzo telefonico, hanno teso una trappola alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni cercando di carpire dichiarazioni sulla guerra tra Ucraina e Russia.
I due in passato hanno “colpito” leader internazionali come il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan o l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel e l’ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger. Ora Vovan & Lexus hanno presentato la conversazione con la premier affermando che Meloni si è lamentata dell’atteggiamento del presidente francese, Emmanuel Macron, circa l’emergenza migratoria, ed hanno riferito di una presunta “stanchezza” della premier per la situazione in Ucraina.
Vladimir Kuznetsov, 33 anni, e Aleksei Stolyarov, 32, noti in Russia come Vovan e Lexus, hanno fatto degli scherzi telefonici a esponenti di spicco della politica, dello spettacolo e della cronaca in tutto il mondo la cifra della loro comicità. Spesso, ma non sempre, sono presi di mira rappresentanti dell'opposizione o di chi è critico della politica estera del Paese, per questo si dice di loro che siano al servizio dei servizi.
Come ha fatto l'avvocato Mark Feygin nel 2016, quando difendeva la pilota ucraina Nadya Savchenko, vittima di uno scherzo della coppia: uno dei due si spacciò come l'allora Presidente ucraino Petro Poroshenko per convincere la militare a smettere lo sciopero della fame. Loro, però, respingono l'accusa, sottolineando di lavorare "solo per loro stessi". Di certo, le televisioni e i media russi rilanciano i loro 'scoop'.
Dal 2016 Vovan e Lexus conducono il programma "Zvonok" (la chiamata) su Ntv. Nel 2011, Vovan divenne famoso per la sua telefonata al direttore della Commissione elettorale centrale, Vladimir Churov, allora preso di mira per le frodi elettorali contestate: facendo finta di essere il vice Premier Arkady Dvorkovich arrivò a convincerlo che l'allora Presidente Dmitry Medvdev voleva licenziarlo. Poco dopo iniziò la sua collaborazione con Lexus. Insieme telefonarono all'allora Presidente della Moldova, Nicolae Timofti, facendo finta di essere il georgiano Mikhail Saakashvili.
Vovan e Lexus chiamarono poi Elton John, spacciandosi per Vladimir Putin e il suo interprete, sostenendo di voler discutere con il cantante la questione dei diritti dei gay in Russia che aveva introdotto allora la legge contro la propaganda Lgbt di fronte ai minori. Sempre insieme telefonarono a Mikhail Gorbaciov, a John McCain, al ministro della Cultura Vladimir Medinsky, all'ucraino Vitali Klitschko, al Presidente turco Recep Tayyp Erdogan, presentandosi come gli esponenti ucraini Petro Poroshenko e Arseniy Yatsenyuk.
In piena crisi nel 2019, hanno chiamato il Presidente dell'Assemblea nazionale venezualana, Juan Guaido. Più di una volta, hanno impersonato Greta Thumberg. Hanno chiamato un paio di volte il principe Harry, a nome dell'attivista svedese. Lo scorso anno hanno contattato la scrittrice J.K.Rowland spacciandosi per il presidente ucraino Volodymir Zelensky per discutere anche con lei, come hanno fatto con Giorgia Meloni, della guerra in Ucraina. Lo scorso febbraio hanno telefonato ad Angela Merkel come Petro Poroshenko. A marzo, alla direttrice della Banca centrale europea Christine Lagarde, sempre come Zelensky, e al Presidente della Fed americana, Jerome Powell. Una cosa la ammettono, Vovan e Lexus: la loro stima per il “cardinale grigio” del Cremlino, l'oramai caduto in disgrazia Vyacheslav Surkov.