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Ci sono libri che spaventano più delle guerre. È il caso dell’ultimo volume di memorie dell’ex consigliere alla Sicurezza nazionale John Bolton che la Casa Bianca ha vietato di pubblicare. La versione ufficiale è che contiene informazioni classificate, top secret che metterebbero a rischio gli interessi americani. Poche ore prima lo stesso presidente americano, Donald Trump, si era lanciato in un durissimo attacco contro il suo ex advisor: «Se l'avessi ascoltato, saremmo alla Sesta Guerra Mondiale». Sullo sfondo c'è il braccio di ferro tra Democratici e Repubblicani di chiamare Bolton come testimone nel processo di impeachment.
In effetti il libro di Bolton contiene diverse accuse al tycoon, su tutte quella che confermerebbe l’implicazione diretta di Trump nel cosidetto “Kievgate”.
l libro dal titolo The Room Where It Happened: A White House Memoir, contiene «significativa quantità di materiale classificato e top secret». Bolton sostiene che Trump gli disse, nell'agosto scorso, di voler legare il blocco dei fondi destinati all'Ucraina per la sicurezza all'avvio di un'indagine della procura speciale di Kiev nei confronti di Hillary Clinton e Joe Biden, suo rivale nella corsa alle presidenziali di novembre. Un ricatto e un abuso di potere. Il segretario di Stato, Mike Pompeo, e il ministro alla Difesa, Mark Esper, avrebbero tentato inutilmente di convincere Trump a sbloccare gli aiuti.
Il presidente dal canto suo ha sempre sostenuto di non aver mai proposto uno ' scambio di favori' e le testimonianze raccolte alla Camera, durante la prima fase del processo, non hanno prodotto la ' pistola fumante'.
Non lo sarebbe, secondo alcuni, neanche quella di Bolton, ma la testimonianza, la prima da quando ha lasciato la Casa Bianca, potrebbe obbligare i senatori ad ascoltarlo in aula.
Bolton si era già reso disponibile a testimoniare alla Camera, ma la Casa Bianca aveva invocato il segreto di Stato. Ora Bolton torna alla carica con il libro. I democratici sperano che possa entrare nel processo, i repubblicani restano contrari a qualsiasi testimonianza che allunghi il dibattito.
I leader del Gop, secondo il New York Times, sono convinti di avere i numeri per bocciare la proposta su Bolton, e andare subito al voto finale per sollevare Trump dall'impeachment. Il processo potrebbe concludersi entro venerdì.
In tempo perché possa presentarsi, con il discorso sullo Stato dell'Unione il 4 febbraio, ormai scagionato dalle accuse e vincente su tutta la linea.