Donald Trump torna a sfidare i Paesi BRICS, avvertendoli che qualsiasi tentativo di rimpiazzare il dollaro come valuta di riserva globale sarà contrastato con dazi del 100% sulle loro esportazioni verso gli Stati Uniti.

Il presidente, attraverso un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social, ha ribadito la linea dura della sua amministrazione nei confronti delle economie emergenti che stanno valutando l’adozione di una nuova valuta comune. «Chiederemo a questi Paesi, che si dimostrano ostili, di impegnarsi a non creare una moneta alternativa ai BRICS né a supportare altre valute per sostituire il dollaro. In caso contrario, scatteranno dazi del 100%», ha scritto Trump.

L’ingresso del “nuovo” inquilino alla Casa Bianca conferma le tensioni già emerse negli ultimi mesi tra gli Stati Uniti e il blocco formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, che sta cercando di ridurre la dipendenza dal dollaro nelle transazioni internazionali.

Trump avverte i BRICS: "Il dollaro non si tocca"

L’affondo di Donald Trump contro i BRICS non è nuovo. Già lo scorso 30 novembre, poche settimane dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali, l’ex presidente aveva minacciato azioni economiche contro il blocco. Allora, la Russia aveva reagito sostenendo che qualsiasi pressione statunitense sull’uso del dollaro avrebbe prodotto l’effetto opposto, accelerando la ricerca di alternative.

Sebbene il gruppo BRICS non disponga ancora di una valuta comune, il tema è diventato centrale nel dibattito internazionale, soprattutto dopo le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. L’obiettivo di Mosca e Pechino è chiaro: ridurre il dominio del dollaro negli scambi globali e rafforzare l’utilizzo di valute alternative come lo yuan.

Trump conferma dazi del 25% su Canada e Messico: "Non possiamo evitarlo"

Nessuna marcia indietro: Donald Trump ha confermato che a partire dal 1° febbraio entreranno in vigore dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico.

Parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, il presidente ha ribadito la sua intenzione di colpire le economie vicine per «una serie di ragioni», senza escludere misure analoghe nei confronti della Cina. «Anche Pechino dovrà pagare dazi. Deve smettere di spedire fentanyl negli Stati Uniti e uccidere la nostra gente», ha attaccato Trump, accusando il governo cinese di non fare abbastanza per contrastare il traffico di droga.