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Gli Stati Uniti sarebbero pronti a lanciare un attacco con ordigni convenzionali sulla Corea del Nord se l'intelligence fosse certa che Pyongyang sia sul punto di effettuare un nuovo test nucleare, atteso secondo molti analisti domani 15 aprile, giorno del 105 anniversario della nascita del nonno e fondatore della dinastia Kim al potere in Corea del Nord, Kim Il-sung. Lo riferiscono fonti degli 007 americani citati dalla rete Nbc. Le indiscrezioni coincidono con l'approssimarsi della data e con l'invio della squadra navale d'attacco Usa guidata dalla portaerei a propulsione nucleare Carl Vinson, formata anche da 6 cacciatordpediniere claesse Arleigh Burke ed un incrociatore classe Ticonderoga (tutti dotati del sistema di difesa Aegis) oltre a sottomarini d'attacco. La Nbc riferisce che gli Usa hanno già posizionato due cacciatorpediniere Arleigh Burke in grado di lanciare missili da crociera Tomahawk - come i 59 sparati verso la base siriana di Shayrat venerdì corso - a meno di 500 km dal sito dove si sono effettuati i precedenti 5 test nucleari nordcoreani. Tomahawk che hanno una gittata di almeno 1.500 km. A rafforzare ulteriormente il dispositivo militare Usa bombardieri pesanti Usa B-52 e i B-2 Spirith (stealth, invisibili ai radar) sono posizionati nella base aerea di Guam. Non solo. Ieri, secondo molti proprio per inviare un messaggio intimidatorio a Pyongyang, gli Usa hanno sganciato per la prima volta nella storia la loro bomba non nucleare più potente, la Gbu-43/B Moab (Massime Ordnance Air Blast) da 9,5 tonnellate, su un obiettivo di Isis. Arma mai impiegata prima e dagli effetti devastanti quanto militarmente limitati in un'area spopolata ma di sicuro dal fortissimo impatto psicologico. ù Allarmanti le risposte del regime nordcoreano: Pyongyang si è detta pronta ad andare alla guerra e a usare il suo arsenale nucleare contro gli Usa se necessario. Lo dice il vice ministro degli esteri nord-coreano, Hang Song Ryol in una intervista esclusiva alla Ap, aggiungendo che se le 'provocazionì di Washington proseguiranno, Pyongyang è pronta a una risposta militare: "Se loro vogliono andremo alla guerra". Ha aggiunto. Il viceministro nord coreano ha definito "spericolate" le manovre militari Usa e ha concluso dicendo che la Corea "ha un potente deterrente nucleare e certamente non resterà con le mani in mano di fronte a un attacco preventivo da parte americana" Un'escalation che sta preoccupando non poco la Cina che nel ruolo di pompiere esorta entrambe le parti in causa a trovare una soluzione diplomatica, ma con amaro realismo avverte: «Il conflitto potrebbe scoppiare da un momento all'altro e potrebbe essere una guerra dove non ci sono vincitori», ha detto il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi.