PHOTO
DONALD TRUMP PRESIDENTE USA
L’FBI ha arrestato una giudice del Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un immigrato a sfuggire all’arresto. Lo ha reso pubblico il direttore del Federal Bureau of Investigation, Kash Patel, precisando che la giudice Hannah Dugan, in servizio a Milwaukee, è sospettata di aver deliberatamente ingannato gli agenti federali, favorendo la fuga di un immigrato ricercato dalle autorità.
Quello di Dugan è il primo caso di arresto di un funzionario pubblico accusato di aver ostacolato le operazioni di contrasto all’immigrazione irregolare dell’amministrazione. L’episodio si inserisce in un clima già rovente negli Stati Uniti, dove da settimane è in corso un durissimo scontro tra il presidente Donald Trump e il potere giudiziario sul tema delle deportazioni di migranti.
Diversi giudici hanno infatti bloccato gli ordini esecutivi della Casa Bianca sull’espulsione di stranieri ritenendoli incostituzionali e aprendo una battaglia legale con l’amministrazione. Il conflitto si è acuito negli ultimi giorni, in particolare dopo un nuovo attacco del presidente al sistema giudiziario, di fatto l’unico potere che argina i furori del presidente.
Cinque giorni fa, su Truth Social, Trump ha pubblicato un messaggio infuocato – senza fare nomi espliciti – accusando "giudici e funzionari della legge deboli e inefficaci" di permettere "un attacco sinistro e violento alla nostra Nazione, che non sarà mai dimenticato". In passato non ha esitato a parlare di “giudici comunisti, stupidi e cattivi”.
Il riferimento era alla decisione della Corte Suprema di sospendere temporaneamente l’applicazione di una legge del XVIII secolo che il presidente intendeva usare per espellere senza processo un gruppo di migranti venezuelani.
L’ordinanza della Corte ha bloccato, almeno per il momento, le espulsioni di diversi migranti detenuti in Texas, accusati da alcune autorità di far parte di gang criminali, ma difesi da organizzazioni per i diritti umani. Tra i due giudici conservatori che si sono opposti al provvedimento, Samuel Alito ha criticato duramente la decisione della maggioranza, definendola "giuridicamente discutibile". Nel suo parere dissenziente, ha scritto che la Corte ha emesso "nel cuore della notte, un provvedimento d’emergenza senza precedenti, giuridicamente incerto e deciso senza nemmeno ascoltare l’altra parte".