La procuratrice generale Pam Bondi, a capo del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, ha ordinato ai procuratori federali di chiedere la pena di morte per Luigi Mangione, accusato di aver ucciso lo scorso dicembre il Ceo di United Healthcare Brian Thompson a New York.

“L’omicidio di Brian Thompson, un uomo innocente e padre di due bambini piccoli, da parte di Luigi Mangione, è stato un assassinio premeditato e a sangue freddo che ha scioccato l’America”, ha spiegato Bondi in una nota. “Dopo un’attenta riflessione, ho ordinato ai procuratori federali di chiedere la pena di morte nell’ambito del programma voluto dal presidente Trump per fermare i crimini violenti e rendere di nuovo sicura l’America”.

L’italo-americano di 26 anni è perseguito presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a Manhattan per reati federali correlati all’omicidio di Thompson avvenuto il 4 dicembre fuori da un hotel nel centro di Manhattan. Deve anche affrontare un processo a livello statale di fronte al tribunale di primo grado.

Mangione è accusato di omicidio con l’aggravante del terrorismo, un reato federale che portare appunto anche alla pena capitale, nonostante nello Stato di New York sia stata abolita nel 2004. A ridosso di Natale, comparendo in aula per l’incriminazione, si è dichiarato non colpevole.

Arrestato in Pennsylvania ed estradato nello Stato di New York, deve affrontare cinque capi di imputazione. Nel “manifesto” di due pagine che gli fu trovato addosso al momento dell’arresto, si cita la United Healthcare, la più grande compagnia di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti, con annotazioni sulle dimensioni della compagnia e su quanto denaro incassasse e si criticano apertamente le compagnie assicurative sanitarie per aver fatto profitti sulla salute delle persone. Secondo gli investigatori, Mangione potrebbe aver preso di mira il dirigente del colosso delle assicurazioni sanitarie per come era stato trattato un proprio familiare che si era ammalato.