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Tra il 1882 e il 1968 circa 5mila afroamericani sono stati linciati negli Stati Uniti, tutti negli stati del sud, Alabama, Sud e Nord Carolina, Texas, Arkansas, Georgia, Louisiana, Mississippi. Il 99% di quei crimini odiosi è rimasto senza autore e nella gran parte dei casi non è stata aperta neanche un' inchiesta giudiziaria. Questo perché fino ad oggi il linciaggio non era riconosciuto come un reato federale, se ne sono sempre occupati i tribunali locali, e per più di un secolo tutti i tentativi per cambiare la giurisprudenza si sono arenati. Inizialmente per l'opposizione delle frange più reazionarie della classe politica americana e poi perché i casi di linciaggio sono gradualmente spariti dalle cronache. Magari sostituiti dal terrorismo suprematista che, fortunatamente, non gode della stessa impunità de razzisti dantan negli stati meridionali. Ora il Congresso ha approvato l'Emmett Till Antilynching Act, presentato dai democratici Bobby Rush, Khamala Harris e Cory Booker che equipara il linciaggio ai "crimini d'odio". La legge prende il nome da Emmett Till, un ragazzino nero brutalmente torturato e ucciso nel 1955, quando aveva 14 anni, dopo che una donna bianca lo accusò di averla afferrata e fischiata in un negozio di alimentari nel Mississippi Manca soltanto la ratifica del presidente Trump, ma non dovrebbero esserci problemi. Impegnato in campagna elettorale, il tycoon non ha alcun bisogno di inimicarsi ulteriormente l'elettorato afro-americano. "Non si tratta solo di un atto simbolico Oggi ci avvicina di un passo alla riconciliazione di un capitolo oscuro nella storia della nostra nazione", ha dichiarato Booke