Chissà su l’ultimo pasto di Brad Keith Sigmon sarà stato un piatto di fagioli e le sue emozioni siano state le stesse raccontate da Johnny Cash in 25 Minutes to go nell’album, registrato in carcere, Live at Folsom Prison, o se avrà superato il terrore dato dalla certezza del patibolo, come narrato in Hallowed be thy name degli Iron Maiden. Di certo c’è che all’agghiacciante domanda su come preferisse essere giustiziato, la risposta avrà incontrato una fredda sorpresa nel volto dei suoi interlocutori, quando la scelta è ricaduta sul plotone di esecuzione.

Prassi ormai in disuso dal 2010, quando Ronnie Gardner venne messo al muro in Utah. Il fratello di Gardner, avendo saputo della scelta di Sigmon ha commentato: «Sarà raccapricciante e barbaro». Sigmon, 67 anni, che avrebbe dovuto scegliere tra l’iniezione letale o la sedia elettrica, ha invece optato per una terza alternativa: la fucilazione. «E' la scelta migliore, ma il fatto che abbia dovuto farla è terrificante», ha commentato il suo avvocato Gerald King.

Il legale ha presentato un ricorso la scorsa settimana, nel quale chiedeva di fermare l’esecuzione del suo assistito, riportando i risultati dell’autopsia condotta sul corpo di Marion Bowman Jr., messo a morte tramite l’inoculazione di 10 grammi di pentobarbital, che mostrano come Bowman Jr. sia “morto con i polmoni massicciamente gonfi di sangue e liquidi”, condizione simile alla morte per annegamento.

I procuratori del South Carolina hanno respinto il ricorso obiettando che Sigmon, avendo scelto di passare per le armi, ha rinunciato a qualsiasi discussione sull’iniezione letale. Quest’ultima è stata ritenuta dal morituro “inaffidabile” proprio per il modo con cui provoca il decesso e ha preferito non essere bruciato vivo, seduto sulla sedia elettrica.

Quello di Sigmon, condannato a morte per l’omicidio dei genitori della sua ex fidanzata e per il rapimento e tentato omicidio di quest’ultima avvenuti nel 2001, non è l’unico caso di un detenuto che sceglie il plotone d’esecuzione. Nel 2022 Richard Bernard Moore aveva fatto la stessa richiesta, rigettata dalla Corte Suprema dell’ex stato confederato.

L’introduzione della procedura, nel maggio del 2021, è stata dettata dalla difficoltà di reperire il mix di farmaci necessari, dopo che diverse case farmaceutiche ne hanno vietato l’esportazione negli Stati Uniti, proprio per l’utilizzo che ne viene fatto. Per questa ragione l’ultimo caso d’intervento del boia in South Carolina risale al 2011, data anche la scelta fatta da diversi condannati di essere giustiziati con l’iniezione, impedendo così l’adempimento della loro condanna per mancanza del mix letale. Tra mettere in discussione un metodo proprio delle “civiltà” più retrograde e ingegnarsi su come perpetrarlo, si è stata scelta la seconda opzione, cambiando le leggi che regolano l’approvvigionamento dei farmaci necessari o prevedendo l’adozione di altre modalità.

Ne è un esempio l’Alabama che dal 2024 ha introdotto l’inalazione di azoto, metodo paragonato alla tortura dagli esperti delle Nazioni Unite, già adottato anche dalla Louisiana, che dopo 15 anni in cui non sono state eseguite condanne a morte riprenderà le esecuzioni, proprio con quest’ultimo metodo, il 18 marzo. La stessa sorte di Moore è toccata a Donald Grant in Oklahoma nel 2022, colpevole dell’omicidio di due donne nel 2001, che a seguito della richiesta d’essere fucilato, è stato comunque giustiziato con l’iniezione. Il procuratore generale ha poi commentato in un comunicato: «Ora è fatta giustizia».

Gli Stati Uniti sono il paese di Broadway, di Hollywood, dello spettacolo e dell’intrattenimento a tutti i costi, non fanno eccezione le esecuzioni. Al barbaro spettacolo possono assistere di norma, l’avvocato del condannato e i suoi familiari, gli avvocati dell’accusa e i familiari delle vittime, oltre a rappresentanti dei media.

I tre tiratori scelti per eseguire la pena di Brad Sigmon, legato alla sedia per le esecuzioni nella “camera della morte”, reso cieco da un cappuccio nero posto sul capo e con un bersaglio sul petto all’altezza del cuore, hanno sparato munizioni Winchester calibro.308 a frammentazione da un punto non visibile al pubblico posto a una distanza di 4,6 metri dal condannato.

Dall’inizio dell’anno sono già cinque le condanne a morte eseguite negli Stati Uniti, quattro tramite l’iniezione letale, tra cui il citato Bowman Jr., e una con l’inalazione di azoto lo scorso 6 febbraio. Per il 2025 sono previste altre venti esecuzioni in sette diversi stati.