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Da "una banale influenza" a una delle più grandi minacce di sempre per la popolazione americana. Il dietrofront di Donald Trump sull'epidemia rischia di avere conseguenze pesantissime sul sistema penale americano. Le persone che intenzionalmente diffondono il coronavirus possono infatti essere incriminate per terrorismo. È quanto si legge in un memo del vice ministro della Giustizia americano, Jeffrey Rosen, in cui fornisce ad investigatori e procuratori di tutta l’America le linee guida per i casi di «diffusione volontaria ed infezione di altre persone con il Covid19», secondo quanto riporta la rivista Politico. Non è chiaro cosa si intenda per "volontariamente", ma va da sé che il memo del vice ministro Rosen non può che applicarsi a tutte quelle persone che sapendo di essere positive non rispettano i vincoli del lockdown e se ne vanno in giro, la stessa tipologia di reato che in Italia può essere punita fino a cinque anni di reclusione. Il fatto è che oltreoceano il reato di terrorismo è punito in diversi Stati con la pena di morte e, nel migliore dei casi, chi viene condannato con quell'accusa se ne va dritto-dritto a Guantanamo «Dal momento che il coronavirus sembra rientrare nella definizione di’agente biologico azioni del genere potenzialmente possono essere comprese nelle leggi anti- terrorismo - ha scritto il numero due del Dipartimento di Stato - minacce o tentativi di usare il Covid19 come un’arma contro americani non saranno tollerati».