Un “pasto sospeso” da prenotare per chi è stato messo in ginocchio dal covid: la
Comunità Papa Giovanni XXIII scende in piazza con l’iniziativa
“Un Pasto al Giorno” contro le nuove povertà. I volontari della Comunità sono
da oggi fino a domani nelle piazze di tutta Italia per offrire un aiuto concreto anche ai “nuovi poveri” che hanno perso tutto come conseguenza della pandemia. Grazie alle tovagliette ideate dagli artisti dell’
Associazione Italiana Autori di Immagini, basterà portarsene a casa una dietro un piccolo contributo per aggiungere idealmente “un posto a tavola”, dare un sostegno reale a chi ha più bisogno. Per molti è la stessa fila di sempre: un rituale che sembra una processione, ma che di fatto è un modo per sopravvivere e per andare avanti un giorno alla volta. Sono tante le facce di chi si rivolge alle mense e ai centri di ascolto per chiedere un sostegno, un aiuto, e soprattutto una delle cose più necessarie in assoluto: qualcosa da mangiare. Da qualche tempo, però, non passa giorno senza che a queste facce se ne aggiungano altre: qualcuno li chiama “nuovi poveri”, e sono coloro che hanno perso tutto a causa della pandemia. Persone che fino a poco fa riuscivano a cavarsela seppur in un equilibrio precario e che ora si ritrovano in mezzo a quella fila.
Un terzo di chi si rivolge alla Caritas paga il prezzo della crisi da covid
Per molti il coronavirus ha significato proprio questo:
nel solo mese di giugno in Italia i cosiddetti “nuovi poveri”, secondo una rilevazione della Caritas, sono stati il 34% del totale di coloro che si sono rivolti alle strutture di sostegno. Persone che riuscivano a garantirsi appena il necessario, l’essenziale, e che ora devono fronteggiare problemi gravi legati alla
perdita del lavoro, alle difficoltà nel pagamento di bollette, affitti e mutui, ma anche a disagi psicologici e relazionali. C’è anche chi è stato costretto a rinviare cure e assistenza sanitaria e situazioni che, se prima erano difficili, adesso sono diventate drammatiche. Proprio per questo oggi diventa cruciale il contributo di chi si impegna per dare un supporto, per fare la differenza in queste vite messe a dura prova dalle conseguenze del virus. Tra chi ogni giorno è impegnato in prima linea in questa battaglia, c’è la Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) - fondata da
Don Oreste Benzi nel 1968 e presente in 40 paesi del mondo con oltre 500 realtà di accoglienza - che ogni anno garantisce oltre 7 milioni e mezzo di pasti per chi ne ha più bisogno. Con l’obiettivo di affrontare la questione delle “nuove povertà” - senza dimenticare le “vecchie” e i tanti Paesi già poveri e oggi ancor più piagati dalle conseguenze sociali ed economiche del virus - Apg23 torna oggi e domani in 800 piazze in tutta Italia con l’iniziativa solidale “Un Pasto al Giorno”, un’occasione per sensibilizzare e per dare l’opportunità di comprendere meglio le difficoltà che ogni giorno dobbiamo fronteggiare non solo come singoli, ma anche come collettività:
1 milione di nuovi poveri in Italia (dati Coldiretti) e una stima di
130 milioni di persone che si aggiungono a chi è cronicamente malnutrito nel mondo (dati Onu/Fao). “La fame è prima di tutto un’ingiustizia a cui noi della Comunità crediamo si debba rispondere non solo fornendo il pasto, ma anche con le nostre vite - spiegano
i responsabili dell’Apg23 – una scelta totalizzante, diversa e basata sul condividere la nostra esistenza con le persone povere e scansate da tutti. Noi l’abbiamo chiamata
Sharing Humanity, convinti che il punto fondamentale per affrontare il futuro sia legato al sentirsi sempre di più una comunità fatta di persone e vite che si incontrano, condividono e affrontano i problemi insieme”. “La nostra missione, in questo senso, non si può fermare soprattutto di fronte alle nuove difficoltà emerse con la pandemia – proseguono i volontari della Comunità – perché non ci sono solo i problemi materiali, ma in questi tempi difficili anche il sostegno psicologico, quella mano tesa che ti fa sentire meno solo, diventa fondamentale. Mai come oggi, dunque, ritorna attuale la prima intuizione di
Don Oreste Benzi: aiutare chi ha bisogno, farlo almeno con un pasto al giorno, ma anche offrendo amicizia, diventando famiglia, finché gli ultimi non saranno i primi”.
Con una tovaglietta offri un pasto a chi ne ha bisogno: fino a domani l'iniziativa della Comunità Apg23
Durante l’iniziativa di questo fine settimana, che si tiene contestualmente in tutta Italia (tutte le info su
unpastoalgiorno.org), ci sarà modo per portare a casa un segno concreto di accoglienza e solidarietà verso chi ha più bisogno: Apg23, infatti, attraverso il contributo degli artisti dell’Associazione Autori di Immagini, ha realizzato una collezione di
tovagliette all'americana. Un oggetto utile e simbolico allo stesso tempo, perché rappresenta il posto preparato per qualcuno alla propria tavola.
Partecipare all’evento e portarsi a casa le tovagliette “Un Pasto al Giorno” significa “prenotare” un posto alla tavola della Apg23 per chi oggi non riesce a provvedere da solo al cibo. Sarà come “invitare” alla propria tavola una persona in difficoltà, apparecchiando un posto in più, nel segno di una solidarietà concreta che può fare la differenza proprio quando ce n’è più bisogno.