PHOTO
Colloquio tra Putin e Trump
A tre anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il quadro internazionale resta segnato da divisioni e tentativi diplomatici. L’Unione Europea conferma il proprio pieno sostegno a Kiev, mentre Mosca denuncia un atteggiamento ostile da parte degli europei, contrapponendolo al dialogo avviato con Washington.
Kallas: «Dobbiamo essere forti contro l’aggressore»
L’Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, ha ribadito la posizione ferma dell’Unione: «Non c'è dubbio su chi sia l'aggressore e chi la vittima. La Russia ha iniziato a bombardare l'Ucraina il 24 febbraio 2022 e continua a farlo. Nessuno in Europa vuole la guerra, meno di tutti gli ucraini. Ecco perché dobbiamo essere davvero forti contro l'aggressore e raggiungere la pace attraverso la forza». Nel frattempo, Bruxelles ha varato il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, con l’obiettivo di indebolire ulteriormente la capacità russa di sostenere il conflitto.
Il Cremlino: «L’Europa vuole la guerra, gli Usa cercano il dialogo»
Dal fronte opposto, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha criticato la strategia europea: «Gli europei continuano sulla strada delle sanzioni, convinti della necessità di proseguire la guerra. Questa convinzione è in netto contrasto con la mentalità di trovare una soluzione politica, come invece stiamo facendo con gli americani». Le parole di Peskov arrivano dopo la telefonata tra Vladimir Putin e Xi Jinping, in cui il presidente russo ha aggiornato il leader cinese sugli ultimi contatti avuti con Washington. Secondo Mosca, gli Stati Uniti starebbero cercando di riallacciare un rapporto con il Cremlino per esplorare possibili soluzioni diplomatiche.
Tajani: «Vogliamo essere protagonisti della trattativa»
L’Italia segue da vicino gli sviluppi diplomatici. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito la necessità di coinvolgere l’Europa nei negoziati: «L'Europa ha imposto sanzioni alla Russia e sarà chiamata a discutere quando ci sarà una vera trattativa. Continuiamo a sostenere l'Ucraina, ma l’obiettivo è una pace giusta che garantisca libertà e sicurezza a Kiev e all’intera Unione Europea».
Tajani ha poi commentato il rinnovato dialogo tra Mosca e Washington: «Se gli Stati Uniti stanno lavorando per la pace, siamo soddisfatti. Ma vogliamo essere protagonisti della trattativa». Il ministro ha inoltre sottolineato l'importanza di rafforzare gli investimenti nella difesa e ha rilanciato l’idea di eurobond per il settore militare.
Starmer: «Il Regno Unito è con voi oggi e sempre»
Il premier britannico, Keir Starmer, ha riaffermato il pieno sostegno di Londra a Kiev durante un vertice internazionale organizzato nella capitale ucraina: «Il Regno Unito è con voi oggi e sempre». Starmer ha annunciato che Londra approverà presto il più grande pacchetto di sanzioni contro Mosca finora stabilito, intensificando ulteriormente la pressione economica sulla Russia.
Erdogan: «Mosca e Kiev devono essere rappresentate equamente»
Dal fronte diplomatico, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato un appello per un approccio equilibrato ai negoziati: ªLa strada verso una pace giusta e duratura può essere aperta solo in un quadro in cui entrambe le parti siano rappresentate equamente». Ankara, da sempre mediatrice tra Russia e Ucraina, continua a sostenere l’integrità territoriale di Kiev, pur mantenendo canali di dialogo con Mosca.
Il nodo Zelensky e le tensioni interne all’Occidente
Intanto Le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, che ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky un “dittatore”, continuano a far discutere. Il portavoce di Vox, José Antonio Fúster, ha preso le distanze da Trump: «Non condividiamo le sue parole. Zelensky non è un dittatore. Vox è stato tra i primi a denunciare l’invasione russa in Ucraina». Fúster ha anche respinto le accuse secondo cui il partito spagnolo si sarebbe avvicinato a Putin e ha ribadito l’allineamento con la premier italiana Giorgia Meloni, sostenendo che il suo discorso al CPAC americano fosse in linea con quello di Santiago Abascal.