Gli Stati Uniti si sono rifiutati di sostenere una bozza di dichiarazione del G7 che avrebbe dovuto contenere una condanna dell'attacco di Sumy di domenica. Lo apprende l'Adnkronos da fonti diplomatiche, secondo cui Washington lo avrebbe fatto per "mantenere aperto uno spazio negoziale" con Mosca, nell'ambito dei colloqui in corso per mettere fine alla guerra in Ucraina. 

Anche secondo "Bloomberg", che cita fonti a conoscenza del dossier, l'amministrazione del presidente Donald Trump ha detto agli alleati che non può firmare una dichiarazione di condanna dell'attacco perché sta "lavorando per preservare i margini per i colloqui di pace". Le fonti hanno aggiunto che il Canada, che quest'anno detiene la presidenza del G7, ha comunicato agli alleati che sarebbe impossibile rilasciare una dichiarazione in merito senza l'appoggio degli Stati Uniti.

La dichiarazione proposta avrebbe sottolineato come l'attacco a Sumy sarebbe prova della determinazione di Mosca a portare avanti la guerra in Ucraina. L'attacco, che ha provocato la morte di 34 persone e il ferimento di altre 120, è avvenuto due giorni dopo l'incontro di quasi cinque ore a San Pietroburgo tra il presidente russo Vladimir Putin e l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, per discutere di un cessate il fuoco in Ucraina.