PHOTO
Elon Musk sembra avere sempre meno voglia di dirigere la sua costosa acquisizione recente e l'impulso a tirarsi indietro ha preso la forma di un sondaggio sulle sue possibili dimissioni, presentato su Twitter, che nel giro di 12 ore ha raccolto 17,5 milioni di voti e il 57,5% dei “Sì” per un suo passo indietro.
Resta da capire se il ceo di Tesla e SpaceX (ormai non più ricco del mondo, scalzato da dall'ad di Lvmh Bernard Arnault) lascerà il suo posto nella società che gestisce l'omonimo social network, che sta scontando mesi di caos da quando è diventato proprietà di Musk, con il licenziamento di metà dei dipendenti. Il magnate non è nuovo all'impiego di sondaggi sulla piattaforma, come quando ha chiesto se l'ex presidente Donald Trump dovesse essere riammesso, o quando ha deciso di reintegrare i giornalisti che aveva sospeso da Twitter per le loro attività legate al profilo @elonjet, un bot che monitorava le attività del jet privato di Musk.
L’ultimo capitolo della saga si è aperto quando Musk ha riconosciuto di aver sbagliato nell'imporre nuove restrizioni alla libertà di espressione, vietando le menzioni su Twitter dei link a siti di social media rivali. In un altro drastico cambiamento di politica, Twitter aveva annunciato che gli utenti non sarebbero più stati in grado di collegarsi a Facebook, Instagram, Mastodon, Tribel, Nostr, Post e Truth Social dell'ex presidente Donald Trump, che la società ha descritto come "proibite", senza fornire spiegazioni sul motivo per cui la lista nera includeva quei sette siti Web ma non altri come Parler, TikTok o LinkedIn.
La società aveva affermato che avrebbe almeno temporaneamente sospeso gli account che includono i siti Web vietati nel loro profilo, una pratica così diffusa che sarebbe stato difficile applicare le restrizioni ai milioni di utenti del social in tutto il mondo. Non solo i collegamenti, ma i tentativi di aggirare il divieto scrivendo "instagram dot com" avrebbero potuto portare a una sospensione, ha affermato la società. Il contraccolpo di critiche dagli utenti, però, è stato talmente forte da indurre Musk a sottoporre modifiche di policy così rilevanti al giudizio degli utenti via sondaggio.
Prima di proporre il sondaggio sulle sue dimissioni, aveva twittato: "In futuro, ci sarà una votazione per i principali cambiamenti di politica. Mi scuso. Non succederà più”. Ha inoltre promesso di “attenersi ai risultati di questo sondaggio”.