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BENJAMIN NETANYAHU PRIMO MINISTRO ISRAELIANO, DONALD TRUMP PRESIDENTE USA
Seduto al fianco del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è definito «il miglior presidente che Israele abbia mai pensato di vedere». Nel corso dell’incontro alla Casa Bianca, Trump ha sottolineato di aver discusso con Netanyahu di Iran, Israele e scambi commerciali.
Netanyahu ha ricambiato con parole di grande stima: «Donald Trump è un amico straordinario per Israele e per il popolo ebraico», ha dichiarato il leader israeliano. Ha inoltre annunciato l’intenzione di azzerare il deficit commerciale tra Israele e Stati Uniti, ritenendolo «la cosa giusta da fare».
Il premier ha spiegato che Israele intende rimuovere le barriere al commercio e che il suo Paese può fungere da modello anche per altri Stati. Ha anche evidenziato l’obiettivo condiviso con Washington: impedire che la Siria venga usata come base per attacchi contro Israele, menzionando la Turchia come possibile attore nella regione.
Su quest’ultimo punto, Trump ha ribadito il suo buon rapporto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, affermando di poter «risolvere qualsiasi problema tra Israele e la Turchia». Ha anche aggiunto di essersi congratulato con Erdogan per «aver preso il controllo della Siria», elogiandolo per un’azione che, a suo dire, «nessun altro era stato in grado di compiere».
Nuove proposte per Gaza: l’iniziativa dell’Egitto
Nel frattempo, il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat ha riportato una nuova proposta egiziana per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Una fonte egiziana, rimasta anonima, ha spiegato che il piano prevede il rilascio di otto ostaggi vivi da parte di Hamas in cambio di una tregua tra i 40 e i 70 giorni.
Secondo la fonte, l’intento è quello di «trovare un equilibrio tra le richieste delle due parti». Hamas, inizialmente, avrebbe proposto la liberazione di soli due ostaggi per una tregua di 50 giorni, mentre Israele pretendeva il rilascio di metà dei prigionieri.
Continuano gli attacchi nella Striscia
Nel frattempo, la tensione resta altissima a Gaza. Secondo quanto riferito dall’agenzia palestinese Wafa, un raid aereo israeliano ha colpito un’abitazione a nord-ovest di Gaza City, provocando almeno cinque vittime. Durante la notte, altri attacchi nell’area di Deir el Balah avrebbero causato ulteriori venti morti, portando il bilancio a 25 vittime nelle ultime ore.