Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo sulla pena di morte che ordina al procuratore generale di "intraprendere tutte le azioni necessarie e legali" per garantire che gli stati abbiano abbastanza farmaci per l'iniezione letale per eseguire le esecuzioni.

L'ordine di Trump, emanato solo poche ore dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, obbliga il Dipartimento di Giustizia non solo a richiedere la pena di morte nei casi federali appropriati, ma anche a contribuire a preservare la pena capitale negli stati che hanno avuto difficoltà a mantenere scorte adeguate di farmaci per l'iniezione letale.

Trump ha anche ordinato al procuratore generale di chiedere la pena di morte "indipendentemente da altri fattori" quando il caso riguarda l'omicidio di un agente delle forze dell'ordine o crimini capitali "commessi da uno straniero illegalmente presente in questo paese". Sta anche ordinando al procuratore generale di cercare di annullare i precedenti della Corte Suprema che "limitano l'autorità dei governi statali e federali di imporre la pena di morte". "La responsabilità più solenne del governo è quella di proteggere i propri cittadini da atti abominevoli, e la mia amministrazione non tollererà tentativi di ostacolare e sviscerare le leggi che autorizzano la pena di morte per coloro che commettono orribili atti di violenza contro i cittadini americani", si legge nell'ordine di Trump.

Capitol Hill, i militanti di estrema destra lasciano il carcere 

Intanto oggi sono usciti dal carcere i leader dei movimenti statunitensi di estrema destra Proud Boys e Oath Keepers, rispettivamente Enrique Tarrio e Stewart Rhodes, graziati dal presidente Donald Trump durante il primo giorno del suo secondo mandato alla Casa Bianca. I due erano stati condannati rispettivamente a 22 e 18 anni di prigione per il ruolo avuto nell'assalto al Campidoglio del 6 gennaio del 2021, quando una folla di sostenitori di Trump fece irruzione nei locali del Senato e della Camera dei rappresentanti per impedire la certificazione della vittoria del democratico Joe Biden alle presidenziali del novembre precedente.

Ieri Trump ha annunciato la grazia per quasi tutti le persone incriminate per i disordini, circa 1.500. Il presidente aveva anticipato da mesi l'intenzione di concedere la grazia ai suoi sostenitori arrestati, arrivando a definirli più volte "ostaggi", anche durante l'evento tenuto ieri sera alla Capital One Arena. 

Pioggia di provvedimenti su migranti, sanità, gender e ambiente

Nel suo primo giorno alla Casa Bianca, Trump ha revocato ben 78 provvedimenti della precedente amministrazione. Tra questi, ce ne sono dieci in materia di crisi climatica, cambiamento climatico, mobilità pulita, energia pulita ed esclusione di alcune aree da future concessioni di petrolio e gas naturale ai fini della tutela ambientale. Otto sono legati alla risposta alla pandemia di Covid-19. La lista comprende anche sette provvedimenti sulla promozione della "equità razziale" e delle opportunità per i nativi americani, gli afroamericani, gli ispanoamericani, gli asioamericani e altri gruppi.

Sono stati cancellati, inoltre, cinque atti su immigrazione, asilo e rifugiati, ricongiungimenti familiari e inclusione dei "nuovi americani". Altri quattro provvedimenti cassati riguardano la non discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere. Sono stati annullati tre ordini esecutivi sulla riduzione dei costi per l'assistenza sanitaria e i farmaci. Via anche l'ordine esecutivo sullo sviluppo e l'uso sicuro e affidabile dell'intelligenza artificiale. Infine, sono state revocate numerose designazioni di funzionari per vari uffici e incarichi.

Una valanga di provvedimenti quelli firmati da Trump che, come anticipato dalle priorità della campagna elettorale, non poteva escludere il giro di vite sui migranti. Trump ha infatti anche dichiarato lo stato di "emergenza nazionale" al confine meridionale del Paese, con il Messico quindi, dando il via all'uso di risorse e personale del Pentagono che saranno schierati e utilizzati per costruire il muro di confine. Interrotto anche l'utilizzo di un'app che consente ai migranti di notificare alla US Customs and Border Protection la loro intenzione di entrare negli Stati Uniti e di programmare appuntamenti con le autorità di frontiera per richiedere asilo.

Trump ha anche firmato un ordine che mira a ridefinire la cittadinanza per nascita, il processo attraverso il quale a tutte le persone nate negli Stati Uniti viene automaticamente concessa la cittadinanza americana. L'ordinanza, che si applica ai bambini nati dopo 30 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, si applica in circostanze in cui i genitori sono presenti illegalmente negli Stati Uniti e in situazioni in cui la madre si trova temporaneamente negli Stati Uniti, ad esempio con un visto, e il padre non è cittadino.

Tra i provvedimenti firmati, anche il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima, definito ''unilaterale'', e l'avvio del processo per portare l'America fuori dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), motivata dalla ''cattiva gestione della pandemia di Covid-19 e di altre emergenze sanitarie''. Trump ha anche firmato un provvedimento per ''difendere le donne dall'ideologia di genere" e "ripristinare la verità biologica al governo federale".

Trump ha poi firmato un'ordinanza che concede a TikTok una proroga di 75 giorni per conformarsi alla legge che richiede all'azienda cinese di trovare un nuovo proprietario per evitare il divieto della piattaforma. L'ordine esecutivo ordina al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di non applicare il Foreign Adversary Controlled Applications Act, approvato con ampio sostegno bipartisan al Congresso e firmato ad aprile dall'ex presidente Joe Biden.

È stato inoltre ordinato al governo federale di ripristinare la libertà di parola e impedire la censura governativa della libertà di parola. Trump ha quindi istituito il "Dipartimento per l'efficienza del governo" (Doge), organo consultivo e non un dipartimento governativo ufficiale. Disposto anche un blocco normativo che impedisce ai burocrati di emanare ulteriori regolamenti finché l'amministrazione non avrà il pieno controllo del governo. Trump ha infine adottato misure esecutive sui nomi dei monumenti degli Stati Uniti, tra cui la ridenominazione del monte Denali in Alaska e del Golfo del Messico, che si chiamerà “Golfo d’America”.