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DONALD TRUMP PRESIDENTE USA
Donald Trump riaccende la tensione sul fronte commerciale e lo fa, come spesso accade, attraverso il suo social network Truth. L’ex presidente Usa ha usato parole dure contro la Cina e le pratiche tariffarie ritenute “ingiuste” nei confronti degli Stati Uniti. «Nessuno la farà franca per gli squilibri commerciali ingiusti e le barriere tariffarie non monetarie che altri Paesi hanno usato contro di noi» – ha scritto Trump – specialmente la Cina che, di gran lunga, ci tratta peggio».
L’affondo è solo l’ultimo di una lunga serie di messaggi rivolti a rafforzare una posizione protezionistica in vista del nuovo ciclo elettorale.
Trump: «Produrre in Usa per non essere ostaggio»
Nel suo post, Trump ha sottolineato la necessità di riportare la produzione in America: «Abbiamo bisogno di produrre negli Stati Uniti e non possiamo essere ostaggio di altri Paesi, in particolare nazioni commercialmente ostili come la Cina. Quei giorni sono finiti!».
Un messaggio chiaro che segna la volontà di rafforzare l’autonomia industriale americana, dopo anni di dipendenza strategica dalle catene di approvvigionamento globali, in particolare per settori chiave come l’elettronica e il farmaceutico.
«Nessuna eccezione, solo nuove categorie tariffarie»
Trump ha voluto chiarire anche l’annuncio diffuso venerdì scorso sull’inquadramento dei prodotti soggetti a dazi: «Non è stata concessa alcuna eccezione. I prodotti soggetti al 20% di tariffa sul fentanyl sono solo stati spostati in un contenitore tariffario diverso». E ha annunciato: «Stiamo esaminando i semiconduttori e l’intera catena di approvvigionamento elettronica nell’ambito delle prossime indagini sui dazi per motivi di sicurezza nazionale».