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Il presidente Donald Trump ha concesso la grazia a 15 persone e ha commutato la pena di altre cinque. Tra coloro che hanno ottenuto la grazia, 3 ex parlamentari repubblicani e 2 condannati nell’ambito dell’inchiesta dello speciale procuratore Robert Mueller sul Russiagate: George Papadopoulos e Alexander van der Zwaan. Papadopoulos, ex advisor per la politica estera della campagna presidenziale di The Donald nel 2016, si era dichiarato colpevole di aver mentito agli investigatori guidati da Mueller. Ha scontato 12 giorni di carcere nel 2018. È stato il primo dei sei collaboratori di Trump ad essere incriminato da Mueller. L’olandese Alex van der Zwaan, condannato a 30 giorni di carcere per aver mentito agli investigatori, è il genero del miliardario russo German Khan. Trump ha inoltre concesso lo stesso atto di clemenza all’ex deputato della California Duncan Hunter, che si è dichiarato colpevole di aver utilizzato impropriamente fondi elettorali nel 2019, e al deputato di New York Chris Collins, che ha ammesso di aver cospirato per frodi azionarie, di aver mentito all’Fbi lo scorso anno e che per questo è stato condannato a 26 mesi di carcere. Il presidente ha concesso la grazia pure a Steve Stockman, ex parlamentare Gop condannato nel 2018 per riciclaggio, cospirazione e altre accuse per frodi ai danni di persone che facevano donazioni per beneficenza. Lo scorso novembre, Trump aveva concesso la grazia al suo ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, anche lui incriminato nell’ambito del Russiagate. Si rincorrono voci sul fatto che Trump voglia graziare altri suoi ex collaboratori incriminati da Mueller come l’ex manager della sua campagna nel 2016 Paul Manafort e il suo socio Rick Gates e che voglia concedere a se stesso e ai suoi familiari una grazia preventiva. Tra gli altri nomi che girano, quello del fondatore di Wikileaks Julian Assange e della talpa del Datagate Edward Snowden.