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Il presidente Usa Donald Trump blocca i migranti che scappano dalle Bahamas a causa dell’urgano Dorian e, quasi contestualmente, licenzia il suo consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton: «Lo ho informato che i suoi servizi non sono più richiesti. Non ero d’accordo con molti dei suoi suggerimenti e come me anche altri nella mia amministrazione».
Via Bolton e sfollati fermi a Freeport, dunque. In particolare la seconda scelta ha suscitato sdegno per il trattamento di famiglie prive di visto per gli Stati Uniti. Il presidente Trump, però, non solo ha difeso la decisione ma ha rinfocolato le polemiche. Ieri infatti ha ammonito: «Dobbiamo stare molto attenti. Non voglio permettere a tutti di venire negli Stati Uniti», le Bahamas «hanno membri di gang molto cattive».
Per cui circa 130 sfollati tra cui alcune famiglie con bambini non sono potuti partire con un traghetto di soccorso diretto da Freeport a Fort Lauderdale, perché non avevano i documenti necessari per entrare negli Usa. «Tutti hanno bisogno della documentazione richiesta», ha spiegato Trump, «non voglio permettere a persone che non avrebbero dovuto neanche trovarsi alle Bahamas di venire negli Stati Uniti, comprese alcune persone molto cattive e alcuni membri di gang molto malvagie e trafficanti di droga pericolosi».
Per la legge Usa, i cittadini delle Bahamas possono recarsi nel Paese se muniti di un passaporto valido, di un certificato penale senza precedenti e di un certificato rilasciato dalla polizia. Pare però che in questi giorni sia stato richiesto anche il visto. Allo stesso tempo Trump ha voluto sottolineare che senza l’intervento suo e degli Stati Uniti le Bahamas avrebbero subito molte più vittime.
Nel weekend, quasi 1.500 sfollati sono arrivati a Palm Beach, in Florida, a bordo della nave da crociera umanitaria Grand Celebration. L’uragano Dorian ha devastato le isole Gran Bahama e Abaco e l’attuale bilancio registra 45 morti accertati e migliaia di sfollati, ma le autorità hanno preannunciato che alla fine il bilancio delle vittime sarà «sconcertante».
Centinaia, forse migliaia di persone, ancora mancano all'appello. Sono state inviate nei luoghi del disastro anche camere mortuarie mobili. Il governo locale, al tempo stesso, ha esortato a pregare e adonare, ma ha anche invitato i turisti a confermare e proseguire le loro vacanze sulle isole non colpite, che continuano ad accogliere i turisti, come Nassau, Paradise Island e le OutIslands.
Intanto Dorian sta avendo la sua ultima coda negli Stati Uniti, dove i danni peggiori sembrano essere quelli politici: non solo il dramma degli sfollati, ma anche il tentativo di Trump di mostrare una diversa carta del rischio sul percorso dell’uragano per includere l’Alabama che lui aveva improvvidamente citato. Secondo il New York Times, il ministro Usa del Commercio avrebbe minacciato di licenziare gli esperti del Noaa che smentirono il presidente sulla traiettoria dell'uragano Dorian.