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Trump attacca ancora Il presidente statunitense Donald Trump non è certo il tipo che riconosce la sconfitta, nè in Parlamento, nè tanto meno sui social. Le avversarie, però - the Squad, come lui stesso le ha ribattezzate - non arretrano.
Anche ieri, di prima mattina, è tornato a twittare contro le quattro deputate democratiche da lui prese di mira nei giorni scorsi: Alexandria Ocasio- Cortez, Ilhan Omar, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib.
«La ' squadra' ha portato a sinistra il partito democratico e lo sta distruggendo. Sono sconvolto che così tanti candidati presidenziali stiano precipitando nel tentativo di concordare con le quattro cavaliere dell’apocalisse», ha scritto il presidente.
Possibile impeachment Nel pomeriggio, per tutta risposta, la Camera dei rappresentanti Usa ha calendarizzato una mozione per decidere se considerare subito l’avvio di una procedura di impeachment contro Trump, per le sue dichiarazioni razziste contro le quattro deputate democratiche.
Ad avviare il procedimento è stato il deputato democratico del Texas Al Green e la mozione ha scarse possibilità di successo, anche vista l’opposizione della speaker Nancy Pelosi, l’eco mediatico è però assicurato.
La vicenda è cominciata domenica scorsa, quando Trump ha invitato le quattro deputate a «tornarsene nel loro Paese d'origine», apostrofandole poi come un «branco di comunisti, che odiano Israele e il nostro Paese». In ogni caso, aveva aggiunto, «se non sono contente di stare qui, possono andarsene», «Queste sono persone, a mio avviso, che odiano l'America», aveva concluso.
Scontro sull'immigrazione Agli occhi del presidente, infatti, le quattro donne progressiste non avrebbero avuto diritto di criticarlo per le sue scelte in materia di politiche migratorie perchè «originariamente vengono da paesi i cui governi sono una catastrofe totale» mentre «ora dicono al più grande paese del mondo come bisogna governare».
Le dichiarazioni del presidente hanno alimentato un dibattito feroce, dal quale le giovani deputate non si sono sottratte ma anzi hanno sfidato Trump, sia sui social ( sollevando una enorme ondata di commenti in loro difesa) che in Parlamento.
Due giorni fa, infatti, la Camera a maggioranza democratica ha approvato una risoluzione di condanna dei commenti «razzisti» di Trump. Uno schiaffo senza precedenti nei confronti dell'inquilino della Casa Bianca, anche in vista delle sue prossime iniziative in tema di contrasto all'immigrazione. The Donald, però, non dà segno di voler archiviare la polemica.