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Nuove accuse di molestie sessuali a Donald Trump. A puntare il dito contro il presidente degli Usa questa volta è la giornalista americana Jean Carroll, che lo accusa di averla molestata e poi stuprata in un camerino di Bergdorf and Goodman, il grande magazzino di lusso sulla Fifth Avenue a due passi dalla Trump Tower. L'episodio viene raccontato dalla oggi 75/enne Carroll in un suo libro in uscita e risalirebbe a 23 anni fa. Il tycoon si difende: «Non l'ho mai incontrata - afferma in una nota diffusa dalla Casa Bianca - si tratta solo di false accuse fatte solo per spingere le vendite del libro». Carroll sostiene che Trump l'avrebbe aggredita dopo averle chiesto un regalo da comprare per un'amica. Scelse un «body trasparente di lilla grigio» e le chiese di indossarlo per lui, richiesta alla quale lei rispose scherzosamente dicendo che avrebbe dovuto indossarlo lui. Raggiunto lo spogliatoio, Carroll sostiene che Trump le si lanciò contro e nei tre minuti successivi la aggredì sessualmente. «Afferrò entrambe le mie braccia e mi spinse contro il muro, trattenendomi con la spalla». Trump avrebbe dunque spogliato e violentato la donna, finché la stessa non sarebbe riuscita ad aprire la porta dello spogliatoio e fuggire. Trump accusa però Carroll di cercare pubblicità per vendere un nuovo libro. «Dovrebbe essere venduto nella sezione fiction - ha aggiunto - Nessuna foto? Nessuna sorveglianza? Nessun video? Nessun rapporto? Nessun addetto alle vendite in giro?? Vorrei ringraziare Bergdorf Goodman per aver confermato di non avere filmati di alcun incidente del genere, perché non è mai successo». Il presidente Usa ha fatto dunque appello a chiunque «abbia informazioni sul fatto che il Partito Democratico stia lavorando con la signora Carroll o il New York Magazine».