PHOTO
Zelensky nello Studio Ovale della Casa Bianca insieme a Donald Trump
A soli tre giorni dal durissimo scontro verbale alla Casa Bianca, Donald Trump torna ad attaccare Volodymyr Zelensky, accusandolo di non volere la fine del conflitto.
«Questo ragazzo non vuole che ci sia la pace finché ha il sostegno dell’America», ha scritto il presidente Usa su Truth, criticando alcune dichiarazioni fatte dal leader ucraino dopo il vertice di Londra. Zelensky, infatti, aveva affermato che «un accordo di pace è ancora lontano», aggiungendo che si aspetta il continuo supporto di Washington nonostante le tensioni con Trump.
Il tycoon ha definito questa affermazione «la peggiore dichiarazione che Zelensky potesse fare», avvertendo che «l’America non tollererà questa situazione ancora per molto».
Trump sospende gli aiuti militari a Kiev: «Ora si valuta una strategia diversa»
Nel giorno delle nuove accuse a Zelensky, la Casa Bianca ha annunciato un blocco temporaneo degli aiuti militari all’Ucraina. Un alto funzionario ha dichiarato che Trump vuole assicurarsi che il supporto Usa stia effettivamente contribuendo alla pace, e non solo al prolungamento del conflitto. Il presidente sta quindi riesaminando tutti i finanziamenti a Kiev, compresi quelli già approvati durante l’amministrazione Biden.
Il New York Times ha rivelato che oggi Trump discuterà la questione con i suoi collaboratori più stretti, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio e il capo del Pentagono Pete Hegseth. Nel frattempo, il Dipartimento della Difesa ha fermato tutte le operazioni informatiche offensive contro la Russia, segnale di una possibile apertura diplomatica con Mosca.
L’accordo sui minerali tra Usa e Ucraina, che doveva essere firmato durante la visita di Zelensky a Washington, non è più sul tavolo, secondo fonti della Casa Bianca.
Zelensky risponde a Trump: «La pace è necessaria il prima possibile»
Non si è fatta attendere la replica di Zelensky, che su X ha ribadito la necessità di un’"autentica pace". «Stiamo lavorando insieme all’America e ai nostri partner europei. Speriamo molto nel sostegno degli Stati Uniti nel cammino verso la pace», ha scritto il presidente ucraino.
Ha poi sottolineato che gli ucraini vogliono la pace più di chiunque altro, perché la guerra sta distruggendo il Paese: «Perdiamo il nostro popolo, le nostre città e dobbiamo fermare la guerra per garantire la sicurezza futura dell’Ucraina».
Zelensky: «Mi dimetto solo se Kiev entrerà nella Nato»
Trump e la sua cerchia insistono sulla necessità di un cambio di leadership a Kiev per favorire il processo di pace. Ma Zelensky non sembra intenzionato a farsi da parte, a meno che non ci sia una garanzia concreta sull’adesione dell’Ucraina alla Nato.
«Cambiare me non sarà facile», ha dichiarato, «bisognerebbe impedirmi di partecipare alle elezioni, e questo sarebbe un po’ più difficile». Tuttavia, ha aperto a un passo indietro solo in caso di ingresso ufficiale nell’Alleanza Atlantica: «Se c’è la Nato significa che ho realizzato la mia missione».
Regno Unito frena sulla tregua di Macron
Nel frattempo, l’Europa è al lavoro su una possibile tregua nel conflitto. Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto una sospensione di un mese delle ostilità, coinvolgendo sia Kiev che Mosca.
Tuttavia, il Regno Unito ha preso le distanze dall’iniziativa. «Non è stato raggiunto alcun accordo», ha dichiarato il ministro delle Forze Armate britannico Luke Pollard, precisando che diverse opzioni sono ancora in fase di discussione.
Anche gli Stati Uniti osservano con attenzione i movimenti europei. Il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ha dichiarato che Washington accoglie con favore il maggiore coinvolgimento dell’Europa nella sicurezza del continente, «ma gli Stati europei devono investire di più nella loro capacità di difesa».
Vance: «Zelensky alla fine accetterà i colloqui di pace»
Sul futuro dell’Ucraina si è espresso anche il vicepresidente Usa JD Vance, che in un’intervista a Fox News ha ribadito che Trump sta cercando una soluzione concreta al conflitto. «Trump ha sempre detto che la porta è aperta per i negoziati, ma Zelensky deve essere pronto a discutere seriamente di pace», ha dichiarato Vance.
Secondo il vicepresidente, il leader ucraino avrebbe mostrato una «chiara riluttanza a impegnarsi nel processo di pace», ma alla fine sarà costretto a sedersi al tavolo delle trattative con Mosca.
«Non puoi entrare nello Studio Ovale e rifiutarti di discutere i dettagli di un accordo di pace. I russi dovranno rinunciare a qualcosa, gli ucraini dovranno rinunciare a qualcosa. Ma continuare a chiedere armi senza un piano concreto non può funzionare», ha aggiunto Vance.
Infine, ha sottolineato che Trump sarà il primo a rispondere al telefono quando Zelensky sarà pronto a trattare. «La strategia di Biden di gettare soldi e munizioni in un conflitto senza fine non è una soluzione. Trump vuole una pace duratura e sostenibile», ha concluso il vicepresidente.