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"In questo momento le regioni tutte assieme possono al massimo raggiungere la capacità di effettuare circa 90mila tamponi, picco che viene raggiunto occasionalmente e che non è sufficiente a far fronte alla domanda di test che ci sarà. E' dunque questa urgenza che mi ha indotto a presentare, su invito di alcuni membri del governo, un piano che conduca a incrementare, fino a quadruplicare su scala nazionale, la capacità di fare tamponi superando le barriere e divisioni regionali che hanno generato una insensata panoplia di iniziative e adozioni tecnologiche che sicuramente generano confusione e in alcuni casi sono controproducenti". Lo scrive sul "Corriere della Sera" Andrea Crisanti docente di Microbiologia all'Università di Padova. Sull'aumento dei casi di Covid-19 registrato in Italia negli ultimi giorni, Crisanti spiega che "questa ripresa della trasmissione presenta delle differenze rispetto a quanto abbiamo osservato durante i terribili mesi di febbraio, marzo e aprile: la maggior parte delle persone infette sono giovani in grande maggioranza asintomatici o con sintomatologia molto lieve. E, cosa confortante, il numero delle persone ricoverate nei reparti Covid e rianimazione aumenta di poche unità al giorno senza mettere sotto pressione il sistema sanitario". Crisanti ricorda che "nel giorno in cui l'Italia è entrata in lockdown i reagenti per i tamponi scarseggiavano, i test venivano eseguiti solo su persone ricoverate in ospedale che versavano in gravi condizioni e molti malati rimanevano a casa senza cure e diagnosi. Nessuna traccia allora degli asintomatici la cui presenza e contributo alla trasmissione era negata con vigore da tutte le autorità sanitarie. Tutti ora concordano - aggiunge - che quei numeri erano una drammatica sottostima della realtà". Al contrario, "nella fase attuale, consapevoli del fatto che le persone infette possano essere asintomatiche o presentare una sintomatologia lieve, si eseguono test a persone che prima sarebbero state trascurate e quindi i dati sono molto più rappresentativi della reale trasmissione del virus". Secondo Crisanti "è fondamentale tenere l'attuale equilibrio dei numeri il più basso possibile, perché se si raggiunge la soglia di rottura, con il numero dei casi che eccede la capacità di risposta del sistema sanitario, l'unica opzione disponibile rimane il lockdown che, vista la situazione economica, rimane una scelta estrema. L'identificazione degli asintomatici è la sfida che abbiamo davanti per evitare che i casi aumentino vertiginosamente fino al punto di rottura". Da qui la presentazione di "un piano che conduca a incrementare, fino a quadruplicare su scala nazionale, la capacità di fare tamponi superando le barriere e divisioni regionali".