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L’ordigno all’interno di una pen drive era indirizzato a un’avvocata di Trapani, Monica Maragno. A farne le spese però è stato un poliziotto che nello scoppio ha riportato lesioni a tre dita. La chiavetta era stata inviata quasi due anni fa alla civilista. Il mittente sulla busta era il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani. Appena ricevuto il plico la professionista ha chiamato l’ordine. Appreso che da quell’ufficio non era stato inviato nulla, ha preferito rivolgersi alla polizia. Per due anni la chiavetta è rimasta lì. Umberto Coppola, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, ha espresso la sua preoccupazione: «Esprimo la mia solidarietà alla collega e alla polizia».
L’ordigno all’interno di una pen drive era indirizzato a un’avvocata di Trapani, Monica Maragno. A farne le spese però è stato un poliziotto che nello scoppio ha riportato lesioni a tre dita della mano sinistra. Si tratta dell’ispettore della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Trapani, Gianni Aceto, rimasto ferito mentre stava inserendo la chiavetta usb in un computer. I chirurghi dell’ospedale di Marsala sono riusciti a salvargli le tre dita. Le condizioni generali del ferito - che ha riportato altri traumi di minore entità - sono dunque buone.
La chiavetta, contenuta in un plico, era stata inviata quasi due anni fa, nel settembre 2016, alla civilista Monica Maragno presso il suo studio di Erice. Il mittente sulla busta era il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani. Appena ricevuto il plico la professionista ha chiamato l’ordine per sincerarsi se fosse effettivamente partito da lì. Appreso che da quell’ufficio non era stato inviato nulla, ha preferito rivolgersi agli organi di polizia, consegnando la chiavetta. Il corpo del reato, evidentemente, è rimasto per tutto questo tempo in qualche cassetto e solo due giorni fa la polizia giudiziaria l’ha preso per visionarlo. Secondo i primi accertamenti la chiavetta avrebbe inviato una scarica elettrica all’interno del computer causando l’esplosione. Il dispositivo usb e il computer sono stati sequestrati e al momento sono al vaglio della Squadra mobile. La procura di Trapani nel frattempo ha aperto un fascicolo di inchiesta per minacce, lesioni gravi e possesso di esplosivo a carico di ignoti. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Alfredo Morvillo e dal sostituto Antonio D’Antona che stanno già cercando di avere elementi utili dall’avvocata Maragno.
Il folle gesto ha destato sconcerto e preoccupazione nel mondo dell’avvocatura, soprattutto perché non è la prima volta che un avvocato viene minacciato nell’esercizio della sua funzione, come vi abbiamo più volte raccontato da questo giornale. Umberto Coppola, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, al Dubbio: «Siamo profondamente dispiaciuti per quanto successo. Esprimo massima solidarietà alla collega, seria e stimata, e alla polizia. Ci preoccupa che l’azione dinamitarda abbia avuto come oggetto un avvocato che come tutti ogni giorno nelle aule di giustizia lotta per l’affermazione dei diritti. In questo momento storico, come ha ricordato anche il presidente del Cnf Mascherin nell’ultimo Congresso nazionale, è arrivato il momento di abbassare i toni, perché purtroppo si sta sempre di più affermando un linguaggio d’odio che porta a ritenere che l’avvocato possa essere colpito in una maniera così subdola solo perché esercita quanto previsto dall’articolo 24 della Costituzione, ossia il diritto di difesa per chiunque e per qualsiasi reato abbia commesso. L’avvocato non deve essere assimilato né con il suo assistito, che ha diritto ad un giusto processo, né con il presunto reato che viene addebitato».
Solidarietà anche da parte della Camera Civile di Trapani, attraverso il Presidente, avvocato Alberto Lo Giudice: «Siamo costernati, dispiaciuti, amareggiati per quanto accaduto. Massima solidarietà per la collega e per l’ispettore di polizia gravemente ferito. Si tratta di un gesto esecrabile; ci auguriamo che quanto prima gli organi di polizia riescano ad individuare il colpevole di questo fatto così misero che ci lascia senza parole» . Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: «Condanno fermamente il gesto di chi porta a termine atti scellerati, mettendo in pericolo la vita di innocenti. Esprimo a nome del governo regionale la piena solidarietà e un augurio di pronta guarigione all’ispettore di Polizia di Trapani, Gianni Aceto, rimasto ferito per l’esplosione di una chiavetta usb».