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Piazza Castello, nel cuore di Torino, si è riempita e i manifestanti hanno invaso anche le vie limitrofe. “Siamo in 30mila”, hanno dichiarato gli organizzatori: un successo insperato per la manifestazione per il Sì alla Tav, dopo l’ordine del giorno contro l’alta velocità approvato dalla giunta di Chiara Appendino, collocando di fatto il capoluogo piemontese tra i comuni per il no.
La manifestazione è nata dalla mobilitazione spontanea attraverso i social, sull’onda di quella romana di #romadicebasta, anche Torino è scesa in piazza. Hanno aderito comuni cittadini, politici, operai e rappresentanti delle attività produttive, contro lo stop alla maxi opera che collegherebbe Torino a Lione via treno. Tanti i cartelli Sì Tav e i tricolori, le uniche bandiere ammesse dagli organizzatori della manifestazione. Il sit-in è stato promosso dall’associazione "Sì Torino va avanti" e da "Sì lavoro", legata a Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, che ha lanciato una petizione online arrivata a più di 65mila sottoscrizioni. Hanno aderito il Partito democratico, i moderati, Forza Italia e anche la Lega, Fratelli s’Italia e Radicali, oltre a Confindustria e Coldiretti, gli studenti dei licei e dell’Universita di Torino.