Le autorità anticorruzione e la polizia della Corea del Sud hanno interrotto il tentativo di arresto del presidente destituito della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol. Lo ha riferito tramite una stringata nota l'Ufficio per l'indagine della corruzione degli alti funzionari (Cio), che aveva intrapreso oggi il tentativo di arresto, culminato in un teso confronto con il personale della sicurezza presidenziale.

Investigatori dell'agenzia anticorruzione e agenti di polizia si sono presentati stamattina presso la residenza del presidente destituito per eseguire il mandato di arresto emesso nei confronti di Yoon, accusato di insurrezione, ma sono stati prontamente bloccati dal personale della sicurezza presidenziale. Yoon e i suoi avvocati hanno definito l'indagine illegittima e si sono rifiutati di collaborare.

Centinaia di sostenitori di Yoon, alcuni con bandiere sudcoreane e statunitensi, si sono radunati fuori dalla sua residenza a Seoul per protestare. Riprese trasmesse dall'emittente televisiva pubblica "Kbs" in mattinata mostrano che gli investigatori avevano varcato il cancello del complesso presidenziale.

Secondo quanto riportato dalla "Kbs" e dal canale di notizie via cavo "Ytn", per eseguire il mandato d'arresto a carico di Yoon erano stati mobilitati oltre 2.700 agenti di polizia. Decine di investigatori e agenti in divisa erano entrati nel cortile del complesso presidenziale e si erano verificati diverbi e alcuni scontri fisici con il personale della sicurezza di Yoon.

L'agenzia di stampa "Yonhap" ha riferito che due avvocati di Yoon sono entrati nella residenza. Secondo la polizia, l'Ufficio per l'indagine della corruzione degli alti funzionari aveva mobilitato per l'arresto 30 funzionari, e la polizia aveva schierato 120 agenti presso la residenza ufficiale del presidente: circa 80 agenti erano entrati nel cortile, mentre gli altri erano rimasti all'esterno.

Gli investigatori hanno ottenuto martedì un mandato di arresto nei confronti di Yoon, dopo che questi ha ripetutamente rifiutato di presentarsi per un interrogatorio in merito alla proclamazione della legge marziale, lo scorso 3 dicembre.