Come annunciato da Iran International, Taraneh Alidoosti, una delle più famosi attrici iraniane, è stato rilasciata su cauzione e ha lasciato il temibile carcere di Evin a Teheran.

L'attrice era stata arrestata lo scorso mese per aver preso parte alle proteste anti-regime e per la liberazione dell'attrice si era mobilitato anche il Festival di Cannes.

«La cauzione pagata è di 10 miliardi di rial» (circa 225mila euro), ha twittato il suo avvocato, Zahra Minoui, mentre sui social circolavano immagini di Alidousti senza hijab al momento della liberazione.

L'attrice è stata arrestata dalle forze di sicurezza a Teheran a metà dicembre, per il suo sostegno alle proteste anti-sistema in corso in Iran, la sua opposizione all'obbligo dell'hijab e l'uso della pena di morte da parte dello Stato contro i manifestanti. In precedenza aveva postato la sua foto senza velo sulla sua pagina Instagram, tenendo in mano un foglio con lo slogan delle proteste, cioè la scritta "donne, vita, libertà".

Dopo l'impiccaggione del primo manifestante arrestato, il 23enne Mohsen Shekari, aveva scritto su Instagram: «Assistere a questo spargimento di sangue senza agire è una vergogna per l'umanità». L'avevano accusata di aver «pubblicato contenuti distorti e incitato al caos» e l'avevano rinchiusa del braccio 209 del famigerato penitenziario dove sono detenuti molti prigionieri politici.

Non è la prima volta che l'attrice prende posizioni politiche contro il sistema. Nel 2017 si era rifiutata di partecipare alla cerimonia degli Oscar per protestare contro la decisione di Trump di vietare l'ingresso negli Usa ai cittadini di diversi Paesi musulmani, compreso l'Iran. «Un bando razzista» disse, boicottando la serata di Hollywood che avrebbe premiato con il più prestigioso dei premi cinematografici proprio il film di cui era protagonista, Il Cliente di Asghar Farhadi. Per lei si erano mobilitati attori e registi iraniani e ogni giorno una decina di loro teneva presidi davanti al carcere per avere notizie.