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Il ministro dell'Economia di Taiwan, Kuo Jyh-huei
Il ministero dell'Economia di Taiwan si prepara ad assistere le aziende taiwanesi nel trasferire la produzione dalla Cina qualora Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, imponga una tariffa del 60% sui beni cinesi importati. Questa strategia punta a tutelare le imprese di Taiwan dalle conseguenze di una possibile guerra commerciale tra le due principali economie mondiali. «Presto forniremo assistenza ai nostri imprenditori taiwanesi per agevolare il trasferimento delle basi di produzione, in modo da evitare il dazio del 60%», ha affermato il ministro dell’Economia Kuo Jyh-huei durante un’intervista a una commissione parlamentare.
Durante la campagna elettorale, Trump ha annunciato una posizione più rigida nei confronti della Cina, proponendo una tariffa del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti e un dazio speciale del 60% sui prodotti di fabbricazione cinese. Questo piano di dazi ha suscitato preoccupazioni a livello globale, considerando le ripercussioni economiche per le aziende che basano parte della propria produzione in Cina.
Dal 2019 al 2021, durante la prima fase delle tensioni commerciali tra Pechino e Washington, Taipei ha già offerto incentivi alle aziende taiwanesi per tornare a produrre sull'isola. Ora, il governo di Taiwan intende potenziare questi incentivi per supportare ulteriormente le aziende che desiderano limitare i rischi economici legati ai dazi statunitensi.
Nel frattempo, il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato l'importanza di mantenere relazioni stabili tra la Cina e gli Stati Uniti. In un recente messaggio a Trump, Xi ha dichiarato: «Una relazione stabile, sana e sostenibile tra Cina e Stati Uniti è nell'interesse comune di entrambi i Paesi ed è in linea con le aspettative della comunità internazionale».