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ANSA
Svolta nell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, Salerno, ucciso il 5 settembre del 2010. Oggi sono state arrestate quattro persone, tra le quali il tenente colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo: gli altri arrestati sono l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, Romolo Ridosso, ritenuto esponente del clan camorristico Loreto-Ridosso e l’imprenditore Giuseppe Cipriano.
Era la sera del 5 settembre di quattordici anni fa quando, a Pollica-Acciaroli, in provincia di Salerno, nove colpi di pistola uccisero Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” cui si deve il decollo turistico di quell’area del Cilento. Vassallo, quella sera, era nella sua station wagon nella frazione costiera di Acciaroli. Stava rincasando, quando fu freddato dall’esplosione dei proiettili di una pistola “baby Tanfoglio”, poi mai ritrovata.
Negli anni, le indagini della Procura di Salerno-Dda hanno contemplato varie piste, compresa quella relativa al fatto che Vassallo fosse stato ucciso perché considerato un ostacolo agli affari illeciti, in particolare di droga, nella località costiera cilentana che, d’estate, pullula di turisti. Il 28 luglio di due anni fa, su disposizione della Dda salernitana, fu eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di nove persone che erano indagate, a vario titolo, nell’inchiesta sull’omicidio. Fino alla svolta di oggi.
«Angelo Vassallo è stato un amministratore amatissimo che ha pagato con la vita il suo impegno politico e civile e la sua lotta alla criminalità e al malaffare - ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein - Desta grande inquietudine poi la notizia che tra gli arrestati ci siano un alto ufficiale e un sottoufficiale dei carabinieri e seguiremo gli sviluppi dell’inchiesta finché si farà piena luce».
«Da anni noi del Movimento 5 Stelle siamo impegnati a chiedere verità e giustizia per l’assassinio di Angelo Vassallo - ha invece commentato il leader M5S Giuseppe Conte - I quattro arresti segnano una svolta e ispirano un rinnovato senso di fiducia in chi, come noi, è sempre rimasto convinto che questo delitto sia nato dall’amore sconfinato di Vassallo per la sua terra e per i valori calpestati da clan criminali, con la connivenza di ufficiali dello Stato».