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Dopo la firma del dpcm che "blinda" la Lombardia e 14 province del nord, ad essere presi d'assalto sono i supermercati. A Milano, sin dall'apertura, si sono registrate code tra gli scaffali e le casse, per fare scorte per il prossimo periodo di mobilità limitata. Dall’interfono i dipendenti hanno informato i clienti che è necessario mantenere la distanza di sicurezza, mentre i commessi alle casse hanno regolato l’afflusso di gente. Stesse scene anche ad Asti: parcheggi pieni e code alle casse, per far incetta di prodotti di prima necessità in alcuni dei più frequentati store della grande distribuzione. Già da oggi, invece, prevista la chiusura domenicale per i supermercati a Cremona, come prevede il decreto firmato nella notte dal presidente del Consiglio con le nuove misure per contenere il coronavirus, che «sono entrate in vigore da questa notte». Il sindaco Davide Galimberti lo ha scritto in un post su Facebook per spiegare ai cittadini cosa prevede il testo. Oltre alla richiesta di evitare gli spostamenti «già da questa mattina - ha spiegato -, vi è la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, supermercati, medie strutture di vendita e mercati, la chiusura di bar e ristoranti dopo le 18 e comunque durante l'apertura dovranno tutti garantire le adeguate distanze (1 metro) tra una persona e l'altra». «La finalità di queste norme che nelle prossime ore illustreremo più nel dettaglio - ha ribadito - sono finalizzate a ridurre il più possibile la vita sociale e dunque l'espansione del virus».