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Ora gli ebrei tedeschi hanno paura e già questo proietta la mente alle pagine più buie della storia europea. Che non tirasse una bella aria in questi tempi di rigurgiti populisti e nazionalisti si era capito da tempo, ma l’attacco mortale alla sinagoga di Halle ha segnato un passaggio ulteriore: ci sono state “solo” due vittime grazie alla prontezza del servizio d’ordine del tempio che ha chiuso il portone prima che il 27enne estremista di destra Stephan Balliet potesse irrompere e compiere un «massacro», per citare le parole del procuratore di Karlshue Peter Frank a cui è stata affidata l’inchiesta. Con ogni probabilità Balliet era un folle, un “lupo solitario” che ha agito senza una vera organizzazione alle spalle ma questo non significa che la violenza antisemita, e il radicalismo di destra in generale, siano fenomeni sotto controllo.
Secondo Frank il killer della sinagoga, che ha lasciato un delirante video- manifesto come l’attentatore delle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda in cui invitava i tedeschi a «uccidere il maggior numero di non bianchi», sarebbe «un emulatore nel duplice senso del termine», nel senso che «ha imitato azioni analoghe e a sua volta voleva spingere altri a compiere ulteriori attacchi simili al proprio». Nella perquisizione effettuata nell’abitazione dell’uomo, sono state trovata armi e vari ordigni, attualmente al vaglio degli esperti. Gli inquirenti stanno anche cercando di capire se Balliet abbia avuto complici, sostenitori o vi fossero altre persone a conoscenza dei suoi piani. Pc, mail e comunicazioni sui social media vengono passate al setaccio, anche per capire se vi fossero sue attività nel cosiddetto “darknet”.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, molto colpita dall’attacco, ha promesso «tolleranza zero contro l’odio» in un discorso ai rappresentanti del sindacato dei lavoratori metallurgici Ig Metall a Norimberga. «I rappresentanti dello stato di diritto devono usare tutti i mezzi dello stato di diritto per combattere l’odio, la violenza. Ci deve essere tolleranza zero contro questi crimini».
La ministra della Giustizia Christine Lambrecht ha intanto confermato che i fatti di Halle vengono perseguiti come «attacco di estrema destra», aggiungendo che l’estremismo politico «sta diventando una delle principali minacce alla sicurezza in Germania».