Giudici in pensione della Corte Suprema, procuratori anticorruzione in pensione, ex presidenti del Tribunale Nazionale, professori di diritto, filosofi e giornalisti hanno presentato una denuncia penale contro il re emerito, Juan Carlos I, per cinque reati fiscali tra gli anni 2014 e 2018. Ne danno notizia i media spagnoli tra cui la radio tv pubblica Rtve.

Secondo i denuncianti le due regolarizzazioni fiscali presentate da Juan Carlos I nel 2020, con il pagamento di oltre 600.000 euro, e nel 2021, con il pagamento di quasi 4,4 milioni di euro, non rispettano i requisiti legali perché sarebbero state effettuato quando già gli era stata notificata in due occasioni un'indagine aperta nei suoi confronti per fatti aventi «rilevanza fiscale».

Affinché la «regolarizzazione abbia i suoi effetti deve avvenire prima della notifica dell'inizio del procedimento da parte dell'Agenzia delle Entrate», si legge nel comunicato rilasciato dai magistrati a cui ha avuto accesso Rtve. Gli atti denunciati sarebbero stati commessi dall'emerito dopo l'abdicazione, il che significa la perdita dell'inviolabilità che i tribunali spagnoli gli hanno concesso.

Il testo presentato dai denuncianti esprime il loro disaccordo con il parere emesso dalla procura generale dello Stato, che ha approvato nel 2022 le due regolarizzazione fiscali effettuate dal re emerito sulle sue finanze. Allo stesso modo, il documento ricorda il potere che hanno gli organi giudiziari di determinare, indipendentemente dal parere della procura, «se la regolarizzazione è corretta o meno».

I denuncianti chiedono che Juan Carlos sia chiamato a testimoniare nella sua casa di Abu Dhabi e che vengano interrogate doverse persone e rappresentanti di diverse società o fondazioni che pagavano le spese dell'emerito o gestivano il suo patrimonio all'estero.